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Ex-Fim, Ciarpella invita al pragmatismo: «Prioritaria la bonifica dell’area e la tutela della salute pubblica»

PORTO SANT'ELPIDIO - Il 30 gennaio è fissata la Conferenza dei Servizi, ma intanto l'avvocato civico in corsa per le prossime amministrative comunali si appella al buonsenso: «Va trovata una soluzione in tempi brevi. Quando c’è di mezzo la salute e la bonifica di un’area altamente inquinata, alimentare il solito teatrino della politica e dividersi in fazioni sarebbe un errore»

 

«Prioritaria è la bonifica dell’area e la tutela della salute pubblica». È questo il diktat dell’avvocato Massimiliano Ciarpella che, dopo l’accusa rivolta da parte del coordinamento presieduto da Katia Fabiani alla proprietà dell’ex-Fim di cui vi avevamo parlato nella giornata di ieri (clicca qui per leggere il nostro articolo), ha deciso di dire la sua invitando al pragmatismo.

«Scegliere se demolire o meno la “Cattedrale” deve essere frutto di una decisione tecnica che deve essere scevra da ogni condizionamento, poiché quando c’è di mezzo la salute e la bonifica di un’area altamente inquinata, alimentare il solito teatrino della politica e dividersi in fazioni sarebbe un errore – ha seguitato il civico in corsa per le prossime amministrative comunali -. Vanno disposti tutti gli opportuni approfondimenti tecnici, anche ulteriori indagini qualora necessarie, da trattare nelle competenti sedi ed in tempi certi perché la decisione non può ormai più essere procrastinata».

«La questione ex Fim, tuttavia, va affrontata nel suo insieme. È evidente, infatti, che va trovata una soluzione in tempi brevi, perché soprattutto negli ultimi 35 anni la città ha pagato e sta pagando un prezzo altissimo. È di fondamentale importanza avviare un confronto serio ed a 360 gradi con la proprietà, proprio per la complessità e per le molteplici questioni afferenti quell’area: dallo stallo sull’attività di bonifica alle previsioni urbanistiche da rivedere, sino ai contenziosi in essere per il pagamento dell’Imu e Tari – ha concluso Ciarpella -. La politica, quindi, oltre ad attivarsi affinché che quell’area venga ovviamente riqualificata e restituita agli usi legittimi, deve avere come obiettivo quello di valorizzarne l’identità storica, nonché, anche in relazione al particolare momento che stiamo vivendo, di creare un modello di sostenibilità e di efficienza energetica, scongiurando un’estrema cementificazione e seguendo esempi virtuosi di centri urbani che sono riusciti a ridurre il loro impatto ambientale e migliorare al contempo la qualità di vita dei propri cittadini».

 

Coordinamento Ex Fim accusa la proprietà: «La loro preoccupazione sulla salute pubblica non è credibile»



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