di Maikol Di Stefano
Entra in bagno e si ritrova spiata da uno sconosciuto. L’inquietante episodio è avvenuto a Porto Sant’Elpidio, all’interno di una attività commerciale della città. A denunciare il fatto è la donna, vittima della molestia, che ha voluto raccontare quanto accaduto.
«Domenica pomeriggio ero con mio marito e mio figlio di quattro anni, stavamo facendo un giro e siamo andati in un’attività della città. Mentre mio marito ha accompagnato il nostro piccolo in un’area giochi, io sono andata in bagno. Una volta all’interno dei servizi igienici, ho visto uno dei bagni occupati: pensando che vi fosse un’altra donna, mi sono accomodata in quello accanto – racconta la ragazza, di cui abbiamo deciso di non riportare l’identità per rispetto del suo trauma – Mentre ero seduta sul water, ho percepito una presenza. Così ho alzato lo sguardo, ma non c’era nessuno. Il tempo di abbassare gli occhi e quella sensazione si è rifatta viva. Ho quindi alzato nuovamente lo sguardo e ho scorto un ragazzo con in mano un cellullare che mi osservava da sopra l’anta divisoria del bagno. Ho subito iniziato ad urlare, lui è scappato ed io gli sono corsa dietro. A quel punto anche mio marito gli è corso dietro acciuffandolo qualche metro dopo, subito prima della porta d’uscita».
La donna, comprensibilmente scossa, insieme al marito, ha avvisato le forze dell’ordine. Sul posto immediato l’intervento di una pattuglia di Carabinieri che ha fermato il ragazzo, identificandolo. «Si tratta di un giovane italiano del Fermano, alto sul metro e ottanta circa, capelli scuri. Non riesco a dimenticarlo, dato che – racconta la vittima – da tre giorni non riesco a dormire, rivedo la sua faccia che mi fissa. Per me è stato un grande trauma. Mi assilla anche solo l’idea che magari in bagno poteva esserci anche mio figlio: avrebbe potuto assistere ad una scena simile – racconta la vittima, che intanto ha denunciato il molestatore – La realtà è che non viviamo più in un’area tranquilla e priva di situazioni pericolose ed io questo voglio denunciarlo a gran voce. La cosa che mi fa rabbia è l’atteggiamento del ragazzo, non avrà avuto più di trent’anni e dinanzi a mio marito, in maniera provocatoria, ha anche affermato che avremmo potuto chiamare anche le forze dell’ordine, tanto non avrebbero potuto fargli nulla. Una frase che mi gela, perché fa pensare che si tratti di qualcuno che non è la prima volta che si trova a compiere atti simili». Intanto le forze dell’ordine non hanno trovato immagini o video della donna in possesso del ragazzo, né tra quelli in memoria, né tra quelli inviati tramite social o mail.
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