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Marcozzi (Fi): “Ancora disagi in A14
e l’amministrazione regionale
riesce solo ad abbaiare alla luna”

A14 - La capogruppo regionale FI: "Le Marche hanno bisogno di qualcuno che parli la lingua di chi vive i disagi, di chi subisce le ripercussioni di un lassismo politico ormai insopportabile e dannoso"

Jessica Marcozzi

Ancora immani disagi in A14. Le Marche del Sud sono ormai condannate ad essere lo scempio viario d’Italia. E l’amministrazione regionale con il presidente Ceriscioli riesce solo ad abbaiare alla luna“. E’ la critica mossa alla giunta regionale dal capogruppo azzurro Jessica Marcozzi. Il pomo della discordia? I rallentamenti in autostrada tra Grottammare e Val Vibrata che si stanno progressivamente estendendo anche nel Fermano.

“Ieri, per ispezioni ordinarie nella galleria Colle di Marzio, è stato chiuso il tratto autostradale da Grottammare alla Val Vibrata. E come era facile ipotizzare le ripercussioni sulla circolazione, oltre al tratto ascolano, con il protrarsi dei lavori, hanno interessato oggi anche quello fermano: code, disagi e una legittima irritazione degli automobilisti e dei residenti nei Comuni della costa. Un problema ormai incancrenito, quello del caos in A14, che l’amministrazione regionale e il Governo non riescono a risolvere. Non è bello vedere un governatore delle Marche abbaiare alla luna parlando di lavori notturni che non possono protrarsi anche di giorno. Addirittura ammette di aver chiesto al ministro di mettere in moto la macchina per risolvere i problemi. Alla faccia. Siamo davvero alle comiche. Invece di programmare soluzioni concrete e tempestive, l’amministrazione regionale oggi è solo capace di ammettere, per propria bocca, la totale inconsistenza del suo peso politico sia nelle Marche che a Roma con una pseudo-strategia fatta solo di parole, letterine e incontri capitolini. Le Marche hanno bisogno di qualcuno che parli la lingua di chi vive i disagi, di chi subisce le ripercussioni di un lassismo politico ormai insopportabile e dannoso. Le Marche meritano una classe politica valida e autorevole, che sia in grado di farsi rispettare in tutte le sedi istituzionali. I piagnistei non portano a nulla e certo non servono per coprire madornali errori di programmazione politica”.

 


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