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Luciano Gaucci e i tanti legami
con Fermo e la Fermana Calcio

I PERSONAGGI - Le origini dell'ex presidente del Perugia, morto ieri, erano fermane: suo nonno era nato in città. Lo confermò proprio lui in una intervista rilasciata venti anni fa. Voleva comprare la società canarina dopo la promozione in B ma non trovò l'accordo con Giacomo Battaglioni

Luciano Gaucci

 

di Paolo Bartolomei

FERMO – Luciano Gaucci nel bene e nel male è stato un grande personaggio nel mondo dello sport, calcio e cavalli. Molti i legami con Fermo e con la Fermana.

Con la società canarina ci furono alcuni scambi di giocatori (ricordiamo Aprea) e anche di un allenatore (Ivo Iaconi, che dopo la retrocessione della Fermana dalla B in C1, nell’estate 2000, approdò al Catania di patron Gaucci assieme al vice Fabio Micarelli e al bomber Umberto Marino).

Venne imbastita anche una trattativa societaria: subito dopo la promozione in B della Fermana, Gaucci voleva comprare il club gialloblù, ma la cosa non andò in porto perché il patron fermano Battaglioni chiedeva un miliardo (di lire) in più della massima offerta del presidente umbro. In seguito Gaucci rilevò la Sambenedettese.

Un punto di contatto anche nel 1993 quando il presidente perugino e un arbitro della sezione di Fermo furono coinvolti in un caso di illecito sportivo che portò alla revoca della promozione in B degli umbri e alla squalifica del presidente per tre anni: Gaucci aveva regalato un cavallo della sua scuderia al suocero dell’arbitro.

Gaucci con la sciarpa gialloblù della Viterbese, una delle tante società calcistiche della sua galassia in cui stava per entrare anche la Fermana

Ma c’è un altro aspetto rimasto sempre in secondo piano e invece forse il più importante: le radici dei Gaucci sono fermane.

«Mio nonno Giuseppe era di Fermo – rivelò il presidente del Perugia in una intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero (edizione Marche) venti anni fa – faceva l’agricoltore, era un piccolo proprietario terriero con l’hobby della caccia. Era nativo di Fermo, come mia nonna, poi tutta la famiglia si è trasferita a Roma. Di lui mi restano solo alcune fotografie e il patentino di caccia, purtroppo i miei nonni non li ho potuti conoscere. Comunque so di avere dei lontani parenti a Fermo».

Nonno Giuseppe Gaucci abitava a Monte Marino, nella zona nord di Fermo, sopra all’attuale Lido di Fermo (dove all’epoca non c’era nulla, solo campagna) insieme al fratello Tito, ad una sorella ad altri parenti, tutti andati a Roma all’inizio del Novecento.

Ma qualcuno, dopo tanti anni, è tornato, e da alcuni anni nel Fermano ci sono i lontani parenti. Uno si chiama proprio come lui, Luciano Gaucci, abita a Porto San Giorgio ed è un cugino di sesto grado del suo omonimo più famoso: suo nonno (Tito) era fratello di nonno Giuseppe e un suo zio, Mariano, assomigliava tantissimo al presidente del Perugia.

Il Luciano Gaucci fermano gestiva una piccola impresa ed è stato anche lui presidente (vizio di famiglia…), ma del circolo nautico Piceno di Porto San Giorgio.

Tutti gli altri rami, invece, sono rimasti a Roma dove patron Luciano è nato e ha messo su una impresa di pulizia prima ancora di diventare vice presidente di Viola nella Roma e poi numero uno nel Perugia.

«Ho iniziato a fare una ricerca nel nostro albero genealogico molti anni fadisse in un’altra intervista il Luciano Gaucci di Porto San Giorgioe ho scoperto che i nostri lontani antenati sono famosi: il primo Gaucci è nato a Fermo nel 1411, era il medico personale del Papa, era un uomo molto importante, a lui è stata intitolata anche una via di Fermo».

Infatti una traversa di via Perpenti, in pieno centro storico, si chiama vicolo Gaucci (vedi foto a lato), e nel libro sulla toponomastica di Fermo del professor Tito Tomassini si legge che Gaucci era una nobile famiglia fermana: Antonio professore di medicina; Giovanni era il medico personale di papa Clemente VII (insegnò medicina nelle Università di Fermo e di Padova) mentre Matteo era Commissario dello Stato Pontificio a Fermo, una sorta di Prefetto del giorno d’oggi.

Il Luciano Gaucci “nostrano” fece nel corso degli anni approfondite ricerche negli archivi della Curia e nella Biblioteca Spezioli di Fermo che sostengono questa sua tesi. In ogni caso non sono mai esistiti altri Gaucci a Fermo e nelle provincie limitrofe.

L’ex presidente del Perugia lontanissimo discendente del medico fermano del Papa? Chissà. In ogni caso il Luciano romano raccontava sempre volentieri le sue origini fermane così come le conosceva lui dai pochi documenti che gli restavano dei nonni, anzi ne sembrava quasi un po’ orgoglioso. «Appena potrò vengo da quelle parti e vado a trovare i miei cugini» concluse l’intervista.

Pochi anni dopo queste parole invece arrivarono i guai giudiziari, il fallimento del Perugia Calcio, la fuga da latitante a Santo Domingo dove – salvo un breve ritorno in Italia – ha trascorso il resto dei suoi giorni, fino a ieri.

 

L’intervista comparsa su “Il Messaggero” del novembre 1999


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