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‘Il Confronto’ radio tra Balestrieri e Alessandrini: gli identikit del nuovo direttore Av4 RIVEDI LA PUNTATA

RADIO FERMO UNO - Seconda puntata de "Il Confronto" con, protagonisti, intervistati dal vicedirettore di Cronache Fermane e Radio Fermo Uno, Giorgio Fedeli, Balestrieri e Alessadrini

 

di redazione CF

Lo stato di salute della sanità fermana e le prospettive di rilancio, a partire dalla figura del nuovo direttore dell’Area vasta 4. Questi i temi al centro della seconda puntata de ‘Il Confronto’, la nuova trasmissione di approfondimento in onda tutti i giovedì dalle 19 alle 20 su Radio Fermo Uno. Ospiti ieri sera della puntata, condotta dal vicedirettore di Cronache Fermane e Radio Fermo Uno, Giorgio Fedeli, il segretario provinciale FdI, Andrea Balestrieri, e il segretario provinciale Pd, Fabiano Alessandrini.

Da sin. Fabiano Alessandrini e Andrea Balestrieri

Una puntata in cui non sono mancati botta e risposta pungenti tra gli esponenti di due Partiti, Fdi e Pd, rispettivamente al governo e all’opposizione in Regione. Inevitabile la dietrologia politica con un rimpallo di responsabilità ma anche stilettate sul Covid center di Civitanova Marche e sul piano sanitario. Fino alla conclusione con l’identikit di quello che dovrà essere, per Balestrieri e Alessandrini, il nuovo direttore di Area vasta 4. “Mi auspico che sia lontano da logiche politiche” le parole di Balestrieri. “Su questo ho molti dubbi, soprattutto per i movimenti che sto vedendo” la replica di Alessandrini

Un passo indietro, con l’analisi delle dimissioni dell’ex direttore Av4, Licio Livini.

“Ha dimostrato sul campo di gestire una fase complessa così come, in passato, di recuperare il tempo perduto. Le dimissioni di Livini – inizia Alessandrini – sono un’ulteriore tegola per il Fermano. Non sono dimissioni di uno che si sveglia la mattina e decide di molla. Cronache Fermane è stata protagonista in questa vicenda con l’intervista al direttore. Uno sfogo con risposte che lui chiedeva e che non sono state date. Anzi ha trovato un’ulteriore chiusura in quest’emergenza. A stretto giro è arrivata la risposta piccata dell’assessore regionale Saltamartini che ha riversato le colpe su Livini. Da quella replica piccata in poi c’è stato un susseguirsi di richieste e spiegazioni a Livini e addirittura si parla di un paventato provvedimento disciplinare. Un’escalation che ha portato alle dimissioni, un fatto gravissimo. Non è sbagliato che la politica faccia le proprie scelte, anzi, perché poi ne porta le responsabilità, è un diritto dovere. La giunta, l’assessore, sono liberi di scegliere, in base a specifici parametri, ma alla fine del mandato della figura tecnica in scadenza. Livini aveva ancora due anni di mandato, siamo in piena pandemia. Saltamartini francamente lo vedo un po’ troppo teso, forse per l’incarico o per la pandemia. Ma come? Ha dichiarato di non poter cambiare il piano sanitario in atto e un dirigente, nel pieno della sua funzione, quello lo può cambiare?”

Andrea Balestrieri

“Sicuramente deve esserci rispetto nelle dimissioni di Livini. Lo ringrazio – la replica di Balestrieri – per il contributo che ha dato. Nutro stima nei suoi confronti. Ma sono venuti a mancare delle condizioni precise e questo porta, in un periodo così delicato, a non poter lavorare nelle proprie funzioni in maniera equilibrata. Ciò porta a un irrigidimento dei rapporti. Io capisco che il Pd non è abituato a gestire un assessore alla sanità, con loro faceva tutto Ceriscioli. O meglio, niente. In 5 anni non hanno stilato un piano sanitario che è arrivato solo nel 2020 con determine e e delibere calate dall’alto. La proiezione che hanno il presidente Acquaroli e la giunta regionale è ben diversa dalla loro. Sono sicuro che sarà individuata la migliore soluzione per la sostituzione di Livini. Ma da questo deve scaturire anche una governance della sanità molto equilibrata tra province, in rapporto a popolazione e strutture socio-sanitarie. La centralità e l’ospedale di rete, con il solo nosocomio fermano, non è una cosa che ha gestito la giunta Acquaroli. Non è una decisione nostra chiudere gli ospedali di periferia. Grazie al nostro governo regionale, invece, sono state raddoppiate le terapie intensive. E quindi ringrazio Saltamartini per il grande lavoro che sta facendo”.

Fabiano Alessandrini

Terapie intensive che fanno rima con Covid hospital di Civitanova Marche.

“E per fortuna che è stato fatto Ceriscioli, contro tutto e tutti. Ricordo che Balestrieri e Fdi erano a manifestare lì davanti. Avrebbe permesso di lasciare il Murri no Covid e invece l’amministrazione e Saltamartini ha preferito tenerlo chiuso, due moduli sono stati dati all’Umbria, scelta politica? Sottovalutazione della seconda ondata Covid? Comunque un errore del centrodestra. Terapie intensive raddoppiate? Certo, conteggiando, appunto, gli 85 posti del Covid hospital di Civitanova. Sulla chiusura dei piccoli ospedali, il decreto Balduzzi è quello che ne ha decretato la fine ma non la chiusura, sono stati riconvertiti. E allora, chi difendeva gli ospedali di periferia, era tacciato di campanilismo, sottraevamo risorse preziose all’ospedale di rete di Fermo, dicevano. In quell’epoca è stata rispettata la legge, e ricordo Balduzzi ministro col governo Monti che inglobava destra e sinistra. Saltamartini mi preoccupa, non conosce il territorio, la realtà dei fatti. Parla addirittura di soli due ospedali periferici nel Fermano, se ne dimentica diversi. L’assessore, su queste strutture, propone di fare quello che già è stato fatto, ad esempio i posti di cure intermedie. In campagna elettorale hanno detto che avrebbero riaperto gli ospedali di periferia, quindi con punti nascita, chirurgia? Diciamo la verità, la montagna sta partorendo il topolino. Una vera marcia indietro nel dire “riapriremo i piccoli ospedali”, le case della salute sono altro. Se ci si portano servizi, ben vengano, ma non parlino di ospedali”.

“Saltamartini è una persona assolutamente competente. Alessandrini si dice preoccupato? Farei un passo indietro quando – la replica del segretario FdI – nelle scorse legislature, non solo con Ceriscioli, si affrontavano i problemi sugli ospedali di periferia. Il Pd, con le persone sui territori, ha cercato, sulla sanità, di fortificare la parte nord e la parte sud delle Marche, a nocumento del Fermano, con scelte sbagliate di persone che all’epoca erano anche deputate alla rappresentanza del territorio. Chiediamoci perché San Benedetto del Tronto, ad esempio, è riuscito a mantenere il suo ospedale senza accorpamenti con Ascoli. Idem Civitanova con Macerata. E ora chiamano, loro, Fermo cenerentola. Con le passate amministrazioni non è stato fatto quello che il Fermano meritava. Ma noi abbiamo già iniziato a lavorare sul piano sanitario in cui si darà ampia potenzialità agli ospedali di periferia, con più competenze a quelle che sono le loro funzioni. Le strutture di periferia sono state svuotate di tutto, quelli che vediamo sono palliativi. E non si nascondano dietro a un dito: la scelta di dare centralità al nosocomio di Fermo è stata esclusivamente loro, del Pd. Ma fortunatamente gli elettori lo hanno capito e non li hanno confermati. Il piano pandemico non si può cambiare”.

“Non è vero che il piano non si può cambiare, si guardi alla Lombardia, per fare un esempio. Noi – incalza Alessandrini – vorremmo essere collaborativi con l’amministrazione regionale ma tutte le nostre proposte in Consiglio regionale sono state respinte”. Ma Balestrieri rilancia: “Il presidente auspica collaborazione delle opposizioni. Il Pd ha fatto proposte, sì, ma totalmente demagogiche. Hanno anche insinuato che siano stati nascosti dei vaccini. Da parte nostra massima disponibilità a collaborare. Siamo stati i primi a partire con gli screening di massa, riconosciamolo ad Acquaroli, oltre al raddoppio delle terapie intensive che ho già menzionato. Non sono propositivi e collaborativi. Se si proporranno con intelligenza e collaborazione, saremo ben lieti di collaborare”.

Ma nel futuro prossimo dell’Area vasta 4 c’è un nuovo direttore. E Balestrieri e Alessandrini ne tracciano il loro personale identikit. Non senza divergenze sulle dinamiche che condurranno alla sua individuazione e nomina.

“Il Fermano ha bisogno di un direttore di Av4 che sia lontano da logiche politiche, competente, professionale e che metta al servizio della sanità fermana – il punto di Balestrieri – le sue conoscenze in stretta collaborazione con tutta la macchina burocratica. Il Fermano ha bisogno di personale, che è stato tagliato con l’impoverimento delle strutture. Temi che verranno affrontati con il nuovo piano socio-sanitario, oltre alle competenze e la lontananza della politica del nuovo direttore. E’ vero che la politica ha le sue responsabilità ma un dirigente è responsabile della struttura che amministra. La politica, la Regione in questo caso, dà indirizzi. Mi aspetto un potenziamento delle risorse umane e un direttore lontano dalla politica, che faccia le sue considerazioni in maniera sana e oggettiva per il nostro territorio che ha bisogno di una svolta sul piano socio-sanitario, una riorganizzazione totale della macchina sanitaria. Sicuramente sarà un direttore che non farà campagna elettorale per nessuno. Sappiamo gli incarichi che il Pd ha dato nella Sanità. Perché sono sicuro che il nuovo direttore sarà lontano dalla politica? Perché sono certo che con Acquaroli sarà così, riporterà al giusto grado di importanza la sanità nel Fermano con tutte le sue eccellenze. Cambiando per un attimo tema, Alessandrini mi chiede quando arriveranno le scogliere a Porto Sant’Elpidio? Loro con lae passata amministrazione che hanno fatto? Noi ci siamo insediati e il nostro consigliere regionale Putzu, in un mese, ha portato risultati. Ci sta lavorando tutti i giorni”.

“E’ chiaro che uno auspica che arrivi il direttore più bravo che ci sia sulla piazza. Sulla lontananza dalla politica – lo scetticismo di Alessandrini – ho i miei dubbi per certi movimenti che sto vedendo. Spero di sbagliarmi. Credo che sarà un direttore che viene da fuori, e non mi scandalizzo, nonostante i sindaci del Fermano e il presidente della Conferenza dei Sindaci Paolo Calcinaro, abbiano auspicato che sia un direttore del territorio. Ma Saltamartini ha detto che deve essere bravo, il territorio non c’entra. Penso che sarà uno che arriva da fuori dal Fermano e non perché è il più bravo ma perché ci sarà una specie di Risiko dove alcune caselle verranno lasciate vuote per fare in modo che altri territori possano operare, territori dove la politica pesa di più rispetto a Fermo. Mi auguro che continui ad arrivare nuovo personale per il Fermano, nuove competenze. E anche che il nuovo ospedale di Fermo proceda ancora più speditamente rispetto a ora, lì c’è la vera svolta, lì si può fare il cambio di passo. Spesso sono le strutture che richiamano le competenze. In campagna elettorale l’ospedale nuovo per il centrodestra era una bufala di Cesetti. E’ stata una scelta che abbiamo fatto contro tutti. E una volta che il centrodestra ha vinto sono subito andati in gita a visitarlo e farcisi belli. Se saremo bravi a fare fronte comune nel dargli sostanza, ci sarà il cambio di passo che vorrei. Potremo essere ancor più centrali nella sanità, e grazie alla testardaggine nostra, di Cesetti, il nuovo ospedale è partito”.

APPUNTAMENTO, GIOVEDI’ PROSSIMO, CON LA TERZA PUNTATA DE “IL CONFRONTO” SU RADIO FERMO UNO, DALLE 19 ALLE 20. OSPITI I CONSIGLIERI REGIONALI ANDREA PUTZU (FDI) E FABRIZIO CESETTI (PD). 

Radio FM1: 101.0 da Fermo e dintorni, Macerata e dintorni, Amandola ed entroterra Fermano; 93.8 dalla costa fermana e maceratese; 88.9 da Petritoli e valle dell’Aso; o in streaming scaricando l’APP di RadioFM1 e dal sito www.radiofm1.it  o in diretta sulla pagina Facebook .



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