di Andrea Braconi
Nuova convocazione on line per la Conferenza dei Sindaci per analizzare lo stato della sanità fermana. Tra i temi sul tavolo anche il robot chirurgico destinato al Fermano e che invece, come anticipato da Cronache Fermane, nelle ultime ore sembrava aver preso la via di Ascoli Piceno.
A presiedere la seduta Paolo Calcinaro, primo cittadino del capoluogo, che dopo aver ringraziato i medici di base per la collaborazione nella campagna vaccinale – a partire dalla presidente dell’Ordine, Anna Maria Calcagni – ha parlato di una realtà “zoppicante” a causa della chiusura dei presidi avvenuta negli ultimi anni. Calcinaro ha posto l’accento sulla necessità di un’urgente pianificazione per il sud delle Marche: dalle eccellenze da dislocare tra Fermano, Maceratese e Ascolano, a quei servizi irrinunciabili per ogni singolo territorio, come la tanta auspicata emodinamica.
Presente nel ruolo (seppur temporaneo) di direttore dell’Area Vasta 4 la dottoressa Nadia Storti, direttore generale di Asur Marche, che ha ribadito come gli ultimi giorni siano stati importanti per approfondire le varie problematiche.
VACCINI PER I MARCHIGIANI, OBIETTIVO 14.000 DOSI
Primo punto: i vaccini. L’obiettivo della Regione è di superare le 14.000 dosi giornaliere nelle Marche, pur nella consapevolezza di come si stia attraversando una fase con un numero di dosi molto inferiori rispetto alle potenzialità in campo. Fatto, questo, che sta condizionando l’attività dei vari punti dislocati nel territorio.
Il punto vaccinale di Fermo gestito dal Dipartimento Prevenzione ha finora somministrato oltre 17.000 dosi. Per quanto riguarda i medici di medicina generale, questi hanno somministrato 14.000 dosi tra prime e seconde dosi. Gli altri punti di vaccinazione di prossimità sono gestiti in maniera mista e i numeri dicono 223 dosi somministrate a Falerone, 13.200 a Montegranaro, 410 a Petritoli e 350 a Porto Sant’Elpidio.
Non sfugge, il direttore Storti, alle polemiche emerse nelle ultime ore. “Per quei punti periferici non collegati con la piattaforma, nella programmazione ministeriale venivano perse alcune seconde dosi. Considerato che non compariva la disponibilità nella prenotazione, abbiamo cercato di inserirle tutte”.
L’Area Vasta, comunque, guarda ad un piano di implementazione dei vaccini. Intanto per il 25 maggio è prevista la chiusura per i caregiver e dal 14 al 31 maggio, se non ci saranno intoppi sulle consegne, verranno portate a 900 il numero delle vaccinazioni giornaliere su Fermo, fino a 200 su Amandola, crescerà Montegranaro, mentre per Porto San Giorgio e Falerone si arriverà a 100.
In forte crescita, ha sottolineato il direttore, anche il numero di dosi per i medici di medicina generale, altro argomento al centro di polemiche. “Sono state recuperate 400 seconde dosi e ne sono arrivate 700 per recuperare i casi non ancora vaccinati”.
GIÙ I CONTAGI
Il secondo approfondimento della Storti è stato quello sui contagi. “Questa settimana come Regione siamo a 107 su 100.000 abitanti, mentre per la provincia di Fermo si scende a 86. Questo territorio sta reggendo bene rispetto ai contagi e anche i ricoveri si stanno riducendo. Abbiamo 3 pazienti Covid in terapia intensiva, poi altri 30 pazienti con ricoveri ordinari e 4 in semi intensiva. L’età media dei positivi è di 38 anni, una quadro questo legato alla crescita delle vaccinazioni”.
DIRETTORE CERCASI
Immancabile un passaggio sulla nomina del nuovo direttore di Area Vasta: nelle prossime ore prenderà il via la fase di valutazione dei curriculum e per la fine del mese, ha annunciato Storti, si potrà già individuare la terna che verrà presentata alla Giunta regionale per la nomina. Una figura, quella del direttore, che dovrà essere operativa 24 ore 24, affiancando istituzioni e cittadini.
IL NUOVO OSPEDALE TRA RETE E ROBOT
Prosegue spedita, intanto, la costruzione del nuovo ospedale, ma la priorità per Storti è quel sistema in rete per il sud delle Marche per garantire specificità in alcune strutture e attività da distribuire equamente nei vari presidi ospedalieri.
“Non ho mai detto che l’ospedale di Fermo non avrà la sua tecnologia e consideriamo che nella nuova struttura è prevista una sala robotica – ha affermato nel toccare l’argomento robot -. In questa visione rientra il sistema in rete, considerando che la robotica non può essere usata per tutto”.
Nel luglio 2020 era stato avviato da Livini un percorso, inserito nel piano investimenti triennale, percorso sospeso a febbraio “per questioni amministrative” ma che andrà riattivato. “Entro il 18 maggio dai medici arriveranno schede con numero interventi e tipologia per stabilire a quale tecnologia puntare”.
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