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Con Marcangolo le Marche al centro dell’oncologia italiana, Sileri: “Circa 600mila interventi rinviati, buona parte sono tumori”

EVENTO - A Senigallia la tredicesima edizione del Congresso con l’obiettivo di approfondire le conoscenze sull’approccio terapeutico integrato e sulle principali novità terapeutiche nel settore. Presente il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri

Le Marche al centro dell’oncologia nazionale con il tredicesimo congresso ‘Marcangolo’, organizzato alla Rotonda di Senigallia. L’autorevolezza dell’appuntamento, che per la presenza di relatori di elevato livello scientifico e di notevole profilo professionale, ha raggiunto una dimensione capace di travalicare i confini regionali, si pone l’obiettivo di approfondire le conoscenze sull’approccio terapeutico integrato e sulle principali novità terapeutiche in campo oncologico, con particolare riferimento alle neoplasie, per le quali oggi non esiste una strategia univoca essendo disponibili numerose opzioni, tanto che la scelta di quella migliore e della sequenza rappresentano elementi cruciali nella cura.

Quest’anno sono state inserite due sessioni istituzionali dallo stesso titolo ‘L’oncologia al tempo del Covid’ per verificare quali siano le direzioni indicate dalle medesime istituzioni e dalle società scientifiche, tanto che ad aprire i lavori è stato il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri il quale ha illustrato il percorso verso il nuovo ‘Piano Oncologico Nazionale’.

“Sono circa 600mila gli interventi rinviati una buona parte dei quali neoplasie” ha detto Sileri, come riferiscono da Marcangolo, ricordando come siano compiute meno diagnosi precoci e molte quelle con malattia in stato avanzato e complicando molto il lavoro del medico. Uno spazio importante è stato offerto all’aspetto etico della cura, durante e dopo il periodo di pandemia, in occasione del quale le oncologie si sono dovute riorganizzare adeguatamente. In questa sessione sono intervenuti l’Assessore alla Salute della Regione Marche Filippo Saltamartini e Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Gli stessi pazienti oncologici hanno subìto i gravi effetti della pandemia per l’impatto devastante che ha avuto su di loro il SarsCov 2, con tanto di screening saltati, timore di recarsi negli ospedali e talvolta di ricevere le cure. “La mortalità del tumore al polmone ad esempio è cresciuta del 30 per cento – ha detto il dottor Renato Bisonni, Direttore Uoc di Oncologia Medica all’Ospedale civile Murri di Fermo e responsabile scientifico del congresso insieme alla professoressa Rossana Berardi – Vogliamo capire in quale direzione muoverci sia sul piano regionale che su quello nazionale, dal punto vista scientifico ovviamente ma la riflessione si estende anche a quello etico per valutare e definire le priorità complessive della presa in carico”.

La professoressa Rossana Berardi, Ordinario di Oncologia medica e Direttore della clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona, ha approfondito le questioni di carattere scientifico: “Le novità di questo ultimo anno sono diverse e molto significative nell’approccio terapeutico. Cito, ad esempio, il caso dell’immunoterapia che sta guadagnando sempre più spazio in diversi ambiti oncologici. E’ il caso del tumore al polmone per cui abbiamo avuto la conferma di una sopravvivenza importante, come dimostra lo studio Pacific sul tumori al terzo stadio o gli studi di chemio-immunoterapia con pembrolizumab o gli studi con combinazioni di doppia immunoterapia con nivolumabe e ipilimumab nella malattia avanzata”. Altro esempio citato dalla professoressa Berardi, le evidenze sempre più chiare del beneficio degli inibitori delle CiclineChinasi sul tumore della mammella, in grado di rendere la malattia, anche in fase metastatica, controllabile per anni. Un ulteriore esempio, l’approvazione, per la prima volta, ed è una rivoluzione di paradigma nel campo oncologico, di due farmaci agnostici, vale a dire non usati per un tipo specifico di tumore ma per colpire un bersaglio che si chiama Ntrk. I pazienti che presentano una malattia, qualunque essa sia, purché Ntrk sia positivo, possono accedere a questi farmaci. Forse si perde un po’ di vista il tumore primitivo ma possiamo contare su un approfondimento molecolare che ci permette di aprire nuove opportunità in tutti i tipi di tumore, da quelli più difficili a quelli più rari”, dice ancora la professoressa Berardi che aggiunge: “Si è fatta infine più forte, in questo 2021, la necessità di una profilazione biomolecolare, la quale fa sì, prosegue la professoressa Berardi, che, per inquadrare la strategia terapeutica, si debbano possedere non solo informazioni sulle condizioni cliniche o sullo stadio della malattia, ma occorre poter contare su un profilo esteso di mappatura genetica che ci permetta di capire se ci sono mutazioni dei bersagli che possono essere colpiti. In questo senso è risultato decisivo nella nostra regione il MolecolarTumor Board nel contesto del Centro Oncologico e di Ricerca delle Marche Corm, la cui attivazione ha permesso la valutazione di oltre 25 pazienti provenienti da tutte le oncologie marchigiane. “Con la profilazione biomolecolare siamo riusciti a non far spostare neppure un paziente ma solo i campioni”.

“Anche quest’anno –ha chiuso il dottor Bisonni – Marcangolo è stato aperto anche in via telematica alle associazioni della Marcangola, la rete delle associazioni oncologiche regionali, ed ora è possibile seguirlo sulle pagine facebook ‘Oncologia Marche comunicare il cancro’, dove partecipano le associazioni di volontariato che ci hanno supportato in questo anno difficile di pandemia”.

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