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Formazione, al via il quarto corso gratuito per operatori della ristorazione targato Wega

SERVIGLIANO - Il corso Wega, che avrà durata di tre anni, con la collaborazione del Comune e dell'Ambito, è ormai giunto alla sua quarta edizione e nasce con lo scopo di arginare la dispersione scolastica, lavorando sulla costruzione di nuove professionalità da spendere facilmente nel mercato del lavoro

Prenderà il via ad aprile il nuovo corso di formazione organizzato dalla Wega, in collaborazione con il Comune di Servigliano e l’Ambito Sociale Territoriale 19, che punta a creare opportunità lavorative nel mondo della ristorazione. Il corso di “operatore della ristorazione”, completamente gratuito, dal trasporto all’acquisto di libri e divise, è rivolto ai giovani di età inferiore ai 16 anni, in obbligo di istruzione, che abbiano conseguito o che stiano conseguendo il diploma di scuola secondaria di primo grado licenza media.

Il corso, che avrà durata di tre anni, è ormai giunto alla sua quarta edizione e nasce con lo scopo di arginare la dispersione scolastica, lavorando sulla costruzione di nuove professionalità da spendere facilmente nel mercato del lavoro. Oltre alle attività teoriche in aula, ci sarà spazio soprattutto per la pratica e al termine è previsto uno stage presso alcune aziende, con cui da anni si è instaurata una collaborazione. Dal secondo anno sono previsti lo svolgimento dello stage aziendale e l’attivazione dell’apprendistato di primo livello, permettendo agli allievi di seguire le lezioni e formarsi nelle aziende ospitanti del settore, ricevendo una retribuzione. Al termine del triennio, sarà rilasciata la qualifica di “Operatore della ristorazione” livello EQF 3

«Continuiamo a Servigliano, dove spiega Domenico Baratto, presidente Wega si sta concludendo il triennio precedente. In questi anni l’80% dei nostri diplomati è riuscito ad inserirsi nel mondo della ristorazione, e per noi questo dato è motivo di soddisfazione. Parliamo di un corso equivalente ad un triennio dell’Istituto Alberghiero e per chi completa il percorso c’è anche la possibilità di iscriversi al quarto anno dell’Alberghiero e continuare gli studi molti degli allievi arrivano da paesi stranieri, con una loro etnia e cultura anche a livello culinario, per questo il nostro obiettivo principale all’interno del corso è quello di creare integrazione, partendo proprio dalle diverse peculiarità culinarie di ogni Paese di origine degli allievi. Ringrazio, per l’ottimo lavoro svolto, la chef Monica Peroni, il corpo docente e i tutor. Il nuovo corso che verrà attivato ad aprile ha già raccolto diverse adesioni, ma c’è ancora tempo per chi volesse, di iscriversi».

Presente alla conferenza di presentazione del corso, anche il coordinatore dell’ambito territoriale sociale 19, Alessandro Ranieri. Quello svolto dall’ambito è un lavoro importante, perché riesce ad intercettare le situazioni di ragazzi che, ancora in obbligo scolastico, hanno lasciato gli studi, dando così loro una possibilità di formazione nei 31 Comuni che ne fanno parte: «Quella tra Wega e l’Ambito è una collaborazione che va avanti da lungo tempo. L’Ambito ha un’ottica di servizi sociali e socio-assistenziali, ma deve avere anche un’ottica promozionale di sviluppo del potenziamento delle nuove generazioni commenta Ranieri la peculiarità di Wega è quella di lavorare con una nicchia di persone, che sono un po’ dimenticate dal mondo e invece possono avere una possibilità di sviluppo della propria vita, con le proprie risorse, solo se intercettate e accompagnate». 

Il corso, che prevede lezioni al mattino, come una normale scuola, si terrà nel complesso monastico di Santa Maria del Piano a Servigliano. Un luogo centrale per l’entroterra, che attraverso questo progetto prova a creare risorse umane homemade, in un comparto ristorativo alla perenne ricerca di manodopera, il tutto in un’ottica di sviluppo turistico e di internazionalizzazione.  

«Qualche anno fa c’era l’ambizione di poter fare qualcosa di utile per il nostro territorio. Oggi c’è la consapevolezza che abbiamo delle qualità importanti che, se messe a sistema, danno risultati importanti non solo a livello sociale, ma anche di crescita del territorio da un punto di vista economico sottolinea il sindaco Marco Rotoni una volta che il territorio fermano ha deciso di concentrarsi su un cambiamento di mentalità nell’asset del turismo e dell’ospitalità, questo modello di formazione diventa una risorsa fondamentale. Il fatto che molti ragazzi arrivino da paesi diversi significa aggiungere nel bagaglio culturale marchigiano quegli aspetti di innovazione e internazionalizzazione che mancano al nostro modo di fare. Questo progetto, portato avanti a più mani, concede estremo protagonismo al nostro territorio». 

 

(spazio promo-redazionale)


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