«L’ennesimo grave incidente stradale di questa mattina, in una delle gallerie dell’A14, dimostra quanto questo pezzo di Marche abbia bisogno di infrastrutture. Da anni siamo ostaggio di lavori interminabili. Non solo paghiamo un enorme prezzo economico, una persona oggi ha perso la vita, altre sono rimaste ferite». A parlare è il presidente di Confindustria Fermo, Fabrizio Luciani, che chiede a gran voce la fine del cantiere.
«Tutto questo a fronte di promesse, progetti, accordi che non hanno mai trovato compimento in un piano strutturale vero. E soprattutto finanziato. Non si può continuare così, in attesa della terza corsia, se mai si farà, quantomeno che venga ripristinata la normale circolazione su due carreggiate. Il cantiere aperto da anni è un insulto per un Paese che si dichiara moderno. Gli imprenditori stanno pagando altissimi costi economici che poi diventano sociali, perché se si fermano le imprese, se si sballano i conti, poi le ricadute sono su tutto il sistema socio-politico. Chiediamo alle istituzioni, dal presidente della Regione Francesco Acquaroli ai sindaci del territorio, di agire, di farsi sentire, di alzare davvero la voce affinché le Marche diventino una priorità per l’Italia. Perché, come accaduto oggi, se si sblocca l’A14 tra le province di Fermo e Ascoli, si blocca tutto il basso Adriatico».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati