facebook twitter rss

Superbonus, case green, infrastrutture e imprese. Il punto del presidente Cna Tomassini (Videointervista)

FERMO - Ospite a Zoom, il presidente Cna Fermo parla di edilizia: «Col Superbonus 13.700 edifici interessati nel nostro territorio, ma con 283 chiarimenti e modifiche le procedure sono state complesse»
Intervista a 360 gradi al presidente Cna Fermo, Emiliano Tomassini: dalle Case Green alle infrastrutture

Tanti temi al centro della rubrica settimanale di Cronache Fermane su Radio Fm1, Zoom, che mercoledì sera, nella sua ultima puntata stagionale prima della ripartenza a settembre, ha ospitato il presidente di Cna Fermo, Emiliano Tomassini. Una chiacchierata a 360 gradi, tra questioni legate all’edilizia e lo stato di salute delle imprese, fino alle esigenze infrastrutturali del territorio.

Si parte da un’analisi del Superbonus 110 e dall’utilizzo avvenuto in provincia. «Ci sono state sulla questione ben 283 modifiche, tanti chiarimenti, questo rende l’idea di come sia stato difficoltoso portare avanti le procedure e molti non sono riusciti ancora a chiudere i lavori – spiega Tomassini – Credo che per il futuro servano percorsi chiari, non soldi a cascata, ma incentivi ben definiti. Nelle Marche il Superbonus ha interessato 13.700 edifici, 3 milioni di euro di detrazioni, 5,1% edifici sono ancora da ultimare. Doveva essere uno strumento per far ripartire l’edilizia dopo la pandemia. In parte questo è avvenuto, anche se le tante modifiche e l’aumento dei prezzi hanno reso tutto più difficile. Il Superbonus è stato una norma approvata velocemente ed a tratti si è perso il controllo. Ora c’è la prospettiva delle case green, oggetto di una direttiva europea. Non comporterà alcuno stop alle vendite o alle locazioni. Se gli immobili verranno aggiornati si valorizzeranno. Condivido un aspetto, è giusto che i fondi vadano solo a chi utilizza materiali di provenienza europea».

Il green è una delle grandi sfide del nostro tempo e secondo il presidente di Cna Fermo, «puntarci non significa solo risparmio, crea anche lavoro. Le imprese energivore si sono già attrezzate autonomamente in questo senso, per le famiglie vedo invece maggiori difficoltà». La situazione del mondo delle imprese, per Tomassini, «è di difficile lettura. Ormai parliamo di evoluzioni 6 mesi in 6 mesi, è diventato impossibile fare previsioni a 5 o 10 anni come avveniva in passato. Nel nostro territorio la moda è un distretto fondamentale ed oggi, fatta eccezione per alcuni grandi marchi, è sostanzialmente ferma. Ci sono imprenditori che si sono convertiti in altre attività, sicuramente il turismo è un comparto su cui investire, ma non si passa facilmente da una fabbrica all’agriturismo. Col cuore dico che non dobbiamo dimenticarci di vivere in un territorio che è patria della calzatura, ma dobbiamo anche essere consapevoli che non saremo più quello che eravamo prima. La Zes per il nostro territorio poteva essere un’opportunità, anche se personalmente non mi piace che le Marche siano etichettate come regione in difficoltà».

Il presidente Cna Fermo evidenzia «l’esigenza di saper vendere e pubblicizzare, perché con i social si è aperto un mondo nuovo e competere sui mercati impone l’attualizzarsi, culturalmente in questo senso siamo ancora indietro». La chiusura riguarda le infrastrutture.  «Il piano Marche 2032 presentato dalla Regione mi piace, preferisco accontentarmi e prendere quello che è stato previsto, degli investimenti significativi ci sono. Credo sia una priorità assoluta una strada moderna e veloce sul tratto Servigliano-Amandola. Guardiamo con ottimismo anche all’apertura dei nuovi ospedali e ai collegamenti viari che li accompagneranno». Poi l’invito finale, anzi un appello: «Non restiamo fermi ad attendere, muoviamoci ed attrezziamoci con quello che abbiamo altrimenti il finale è già scritto. E non è bello».

 

 



Articoli correlati


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti