di Silvia Remoli
Nella vesti del pittore olandese è un artista che deve interpretare un altro artista. Alessandro Preziosi racconta a Cronache Fermano il suo lavoro di attore in vista dello spettacolo in scena al teatro dell’Aquila di Fermo (leggi l’articolo)
La vera difficoltà nel vestire i panni di Vincent Van Gogh è stata quella di capire le sue turbe interiori, di accostarle alle proprie, con il continuo rischio di far collidere le due diverse forme, per alcuni versi simili, inquietudini umane, legate all’espressione di sé. “Ho dovuto in sostanza far in modo che le due personalità giocassero nella stessa squadra” dice Preziosi.
Van Gogh è un personaggio storico-artistico che incuriosisce proprio per i suoi lati oscuri e che oggi rivive nell’era digitale attraverso lungometraggi che ne narrano la vita in migliaia di immagini. Alla domanda se questo istrionico protagonista della pittura mondiale possa portare i giovani dell’era virtuale verso un contatto più reale con l’arte risponde: “I giovani devono recuperare lo studio dell’arte tout court, prima di apprezzarne la digitalizzazione, e per fortuna in Italia abbiamo tante opere che loro possono respirare da vicino”.
L’odore assordante del bianco: Alessandro Preziosi in versione Van Gogh a teatro
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati