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I tanti cori, Caparezza e Bandabardò:
la colonna sonora degli studenti
“Le istituzioni risolvano i problemi”

FERMO - Le parole di Sami Ghanmi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Marche: "Il 40% delle scuole italiane non sono a norma, è una situazione che va avanti da troppo tempo e che ogni anno peggiora sempre"

di Andrea Braconi

Una duplice colonna sonora ha caratterizzato la manifestazione degli studenti del Montani (LEGGI QUI). Da un lato i tanti cori, scanditi dalla sede del Biennio fino agli uffici della Provincia: “Il Montani non si spezza, non si arrende e manifesta”, “Se la scuola è in decadenza noi facciamo resistenza”, “Siamo noi il futuro dell’Italia siamo noi”, “Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città”, “Noi vogliamo più sicurezza”, fino a quel “Scendi giù vieni a manifestare pure tu” rivolto ai coetanei del “Carducci-Galilei” durante l’attraversamento di Viale Trento e a quelli del Liceo Artistico “Preziotti-Licini” una volta giunti nella sede provinciale.

Dall’altra parte una clio bianca, guidata da Sami Ghanmi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Marche, con gli altoparlanti che per tutta la durata del corteo hanno ritmato i passi diffondendo brani di Willie Peyote, Bandabardò, Caparezza, Articolo 31, Piotta, Clementino e tanti altri artisti.

Impossibile, parlando di musica con lui, non tornare sui recenti fatti di Corinaldo e sulle polemiche strumentali che hanno riguardato i tanti giovani accorsi e lo stile, testi compresi, di Sfera Ebbasta. “Ho letto di tutto, ma queste polemiche sono assolutamente inutili e fuori luogo – ci spiega Sami mentre intorno riecheggiano i cori dei giovani partecipanti alla protesta -. A me non piace quel cantante ma non per questo dico che chi è andato meritava quella fine. È assurdo solo pensarlo e mettere in relazione i testi con quella tragedia. Questa musica che ho messo oggi, invece, in questa giornata così importante simboleggia invece un riscatto sociale degli studenti, che sono stufi e vogliono essere protagonisti di questo cambiamento”.

Qualche giorno fa, aggiunge, è uscito un rapporto del Censis che evidenzia come il 40% delle scuole italiane non siano a norma. “È una situazione che va avanti da troppo tempo e che ogni anno peggiora sempre, a Fermo, al Montani, in tutte le Marche e in tutta Italia. La giornata di oggi è importante perché ancora una volta gli studenti hanno detto che non ci stanno e che vogliono far sì che il dibattito pubblico si occupi realmente di questo e che le istituzioni, tutte, risolvano questi problemi. Non vogliamo andare a scuola per morire, ma per imparare e per avere un futuro”.

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