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Operazione Daspo urbano:
in poco più di un mese 25 verbali
e spuntano anche le prime ‘recidive’

PORTO SANT'ELPIDIO - Il comandante della polizia locale, Luigi Gattafoni: "Iniziamo a creare un database propedeutico agli eventuali provvedimenti delle autorità preposte". Effettuati, da metà aprile ad oggi, 7 servizi ad hoc. Sanzioni da 100 e obbligo di allontanamento

Il comandante della polizia locale, Luigi Gattafoni

di Giorgio Fedeli

A distanza di nemmeno due mesi dall’entrata in vigore del Daspo urbano, al comando della polizia locale di Porto Sant’Elpidio, è già tempo di bilanci. E i 7 servizi ad hoc effettuati dagli agenti guidati dal comandante Luigi Gattafoni si sono concretizzati in 25 verbali da 100 euro a danno di altrettante prostitute pizzicate nell’area interessata dal provvedimento. E tra queste spuntano anche alcune recidive.

“Iniziamo a creare un database propedeutico agli eventuali provvedimenti delle autorità preposte”. Il commento del comandante Gattafoni. In altri termini dati e numeri utili all’eventuale adozione del Daspo, che è materia di competenza del questore Luciano Soricelli.

“Pochi giorni dopo l’entrata in vigore della delibera del primo aprile – spiega il comandante Gattafoni – una volta preparato il personale e stabilito il programma, abbiamo iniziato i servizi ad hoc, con orari che vanno dalle 19 all’una o dalle 18 alla mezzanotte. Abbiamo elevato in media 4 verbali a servizio. Sono numeri che, rapportati all’area interessata dal Daspo urbano, non mi sorprendono più di tanto anche perché devo riconoscere che il fenomeno è molto diminuito. Dunque sono dati che rispecchiano la reale situazione in strada. I verbali sono da 100 euro e per le prostitute sorprese scatta anche l’obbligo di allontanamento. E devo dire che, in linea di massima, viene ottemperato. L’impressione è che abbiano capito che qualcosa è cambiato”.

Il consiglio comunale elpidiense, infatti, il primo aprile scorso, ha detto sì, all’unanimità al Daspo urbano approvando una modifica al regolamento di polizia urbana, che ha introdotto in città il provvedimento previsto dalla normativa nazionale dal 2017 con il decreto Minniti. Porto Sant’Elpidio è stato il primo Comune del Fermano, e tra i primi delle Marche, ad adottarlo.

Nella sostanza, si è introdotto l’articolo 39 ter al regolamento. Fermo restando il libero diritto alla circolazione, costituzionalmente garantito, si evidenzia come l’intervento va a “prevenire e contrastare situazioni di degrado, impedimento all’accessibilità dei luoghi pubblici. Il divieto si applica a chiunque ponga in essere condotte che comportino la indebita occupazione di alcune aree urbane”. Si fa riferimento all’attività di prostituzione, all’attuazione di bivacchi o occupazione prolungata di spazi pubblici, stato di ubriachezza manifesta, atti osceni o contrari alla pubblica decenza, si rivolge inoltre a mendicanti, lavavetri e persone che offrano merci a passanti o conducenti di veicoli. Il divieto si applica agli incroci con semafori e rotatorie, al Borgo marinaro, quindi l’area compresa tra via Gramsci e via Mascagni agli estremi nord e sud, tra la Statale 16 e la Ferrovia ad ovest ed est; alle fermate di trasporto pubblico locale, i parcheggi di via San Francesco d’Assisi, via Canada, via Trentino, via Belgio e lungomare; l’ex Orfeo Serafini e via Mameli; i presidi sanitari e le scuole, il municipio e gli uffici postali, il cimitero, i luoghi di rilevanza culturale e le ville storiche, le aree destinate a fiere e mercati, i parchi giochi per bambini, gli impianti sportivi.

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