«Collocati nel campo del centrosinistra e sul piano cittadino nella compagine di Fermo Futura, e con Renzo Interlenghi che in sede istituzionale ben ci rappresenta, avremmo auspicato si affrontasse anche sul piano più politico-programmatico, il presente ed il domani di Fermo e del territorio provinciale in un’ottica di collaborante opposizione. Poiché noi per dimostrare la fondatezza e bontà dei nostri ragionamenti mai puntiamo sulla sconfitta della nostra Comunità. Ma una visione sindacocentrica, che imbastisce per lo più preordinate azioni politiche, evidentemente non confida nel concorso di idee, né nostre né d’altre rappresentanze dentro e fuori del Consiglio, nemmeno sulla visione circa le macroquestioni per un modello di futuro. E più che fornire risposte – lo abbiamo nel nostro piccolo fatto tante volte – vorremmo anzitutto riproporre alla Cittadinanza alcune questioni e domande unite a brevi considerazioni».
Lo afferma Alessandro Del Monte, segretario di Articolo Uno provincia di Fermo, che aggiunge:
«L’area Santa Lucia con la società di trasporto pubblico locale, le cui azioni sono per l’84% provinciali e per più del 9% del Comune di Fermo, si sarebbe potuta acquistare dal demanio a 600.000 euro, ma l’offerta viene tenuta nel cassetto, tanto che la stessa Steat per non trovarsi in mezzo ad una strada e con la stessa area in mano a privati si vede costretta all’acquisto per 1,5 milioni di euro. Quali conclusioni trarne? Il manufatto Coop in viale Trento è ancora lì, in decadenza e senza alcuna apparente soluzione.
Quale futuro? A Marina Palmense, anche qui per un area protetta – aggiunge Del Monte – , si opera senza alcun confronto, o non corrispondente alla sintesi individuata, con rappresentanze territoriali. Anche qui, quale futuro? Sui cosiddetti costi di telecamere e presidi anti transito a Lido Tre Archi, fatto a nostro avviso quanto meno increscioso, di cui si è letto anche sulla stampa locale, vogliamo stendere un velo pietoso? E sul punto medico in tale quartiere di cui si discusse? La Solgas, azienda di attività e servizi di fornitura gas e luce, viene indebolita della sua protezione pubblica e potrebbe già essere acquisita da un privato tra pochi anni, quattro o cinque. Un tesoretto, come lo sono tutte le partecipate a carattere pubblico se funzionano, che in una tantum sarebbe quindi svenduta. Ci fumiamo una azienda a capitale pubblico per fare cassa? Ed a proposito di lungimiranza nel governare, a Fermo ed altrove, quando il consigliere Zacheo lanciò nella sua campagna elettorale ed in ogni dove, anche in sede consiliare, l’esigenza di superare i campanilismi municipali per aggregare e sinergizzare società pubbliche che altrimenti avrebbero incontrato difficoltà a reggere nel prossimo futuro il mercato rispetto ai grandi gruppi privati, non solo restò voce inascoltata e sola, ma quasi schernito come non di rado accadeva.
La viabilità di Capodarco – spiega – un nodo gordiano che ci trasciniamo da una vita, ha trovato mai attenzione da parte dell’Amministrazione? Nella variante di Campiglione, dove peraltro sta sorgendo il nuovo Ospedale della Provincia ed oltre – non solo di Fermo quindi! E non solo della provincia di Fermo! – si palesa tutta la sua inutilità circa elementi postivi di rilancio, maggiormente di ex poli industriali, sopportandone tutti i limiti di non pianificazione, che lasciano alla particolare iniziativa dei singoli arbitrii enormi. Una caotica antropizzazione, di città nella Città ed a svuotare centri storici in solitudine eccetto la Piazza, che in luogo di strettamente attenersi alla dimensione del nuovo nosocomio, viabilità territoriale provinciale, infrastrutture e suoi presidi fondamentali, sdogana diciamo un quasi liberi tutti nel si salvi chi può. Ricordiamo essere il Sindaco di Fermo vice presidente della provincia di Fermo con deleghe: Urbanistica (o Pianificazione Territoriale Provinciale di Coordinamento), Realizzazione Nuovo Ospedale ed Opere Adduttive.
Sullo stato di salute dell’Asite – è sempre Del Monte che parla – importante azienda multiservizio del Comune di Fermo, deve il Sindaco riferirci qualcosa? Per arrivare al più recente, che poi così recente purtroppo non è, ovvero la situazione del Girfalco (“Duomo” di Fermo). Dapprima ha preso il volo del privato la Casa del Custode, a ridosso del Parco della Rimembranza. Adesso, la Casina delle Rose, bene ancora comunale ed in uno dei siti maggiormente strategici e ricchi di arte e storia della Città, si è avviata anch’essa alla vendita privata. Deserta la prima chiamata del bando pubblico per l’alienazione il 15 settembre, a distanza di poco più di un mese, quindi tra pochi giorni, si avrà nuovo tentativo. Ma possibile che in questo tourbillon di fondi come il PNRR e altri specifici a progetto, dove anche la Regione recepisce con scarsa lungimirante pianificazione, non si siano trovati nel contesto pubblico gli stanziamenti per ristrutturare quel bene in luogo di venderlo? Ed è possibile non si sia riusciti a realizzare per quanto concerne la gestione – ecco il concorso di idee nell’amore per il proprio territorio – , una progettualità agganciata a cultura e turismo in innovativa continuità sul versante enogastronomico, in una terra meravigliosa come la nostra?
Leggiamo che vi sarebbe un’offerta da parte di una Fondazione per la ristrutturazione della Casina delle Rose salvaguardandone la proprietà pubblica; non vogliamo sostenere che sia stata volutamente sottaciuta ai consiglieri comunali e ai cittadini ma essa sarebbe la prova, la “pistola fumante”, di come non sia stato fatto alcuno sforzo per vagliare ogni ipotesi percorribile per salvaguardare il bene pubblico, prima di svendere il patrimonio della collettività. Di ciò, lei sindaco, dovrà politicamente risponderne.
Se non dovesse andare a buon fine l’asta del 17 ottobre prossimo, quale il piano B dell’Amministrazione per la ex Casina delle Rose? Governare è fatto complesso sindaco – conclude – nessuno sottovaluta tale gravoso carico di responsabilità, ma cosa lei avrebbe detto, se all’opposizione, rispetto a tutto questo? E soprattutto, tra naturalmente cose anche ben fatte, a chi sarebbe stato concesso tutto questo senza che si alzasse un putiferio?».
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