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Calo delle donazioni di sangue, l’analisi di Franco Rossi: «Ricambio generazionale ed effetto Ringelmann» (Ascolta la notizia)

AMANDOLA - Il presidente dell'Avis Sibillini fa il punto sulla flessione registrata nelle donazioni. «Anche la "Comunale" di Amandola ha registrato una contrazione di circa 49 sacche di sangue intero e plasma donate». Ringraziamenti agli operatori e al direttivo

Franco Rossi

«Donare il sangue ed il plasma resta ancora l’unica attività che consente alla sanità di poter effettuare interventi chirurgici in relativa tranquillità, alla medicina internistica di risolvere i problemi che comportano una perdita acuta di sangue oppure di qualche emocomponente, alla terapia di chi, non riuscendo a produrre i propri globuli rossi, è in attesa di un eventuale trapianto di midollo. Per fare tutto ciò serve che il sistema della donazione riprenda vigore, e vengano individuate le inefficienze che hanno determinato, in questi ultimi anni, una diminuzione delle donazioni». A parlare è Franco Rossi, presidente dell’Avis dei Sibillini che analizza il calo delle donazioni cogliendo comunque l’occasione per ringraziare tutti gli operatori.

Ascolta la notizia:

«Vorremmo evitare analisi superficiali e populistiche. Come ogni gesto orientato secondo valori, anche la pratica della donazione di sangue varia in base alle motivazioni personali e, soprattutto, alla cultura di appartenenza. Il ricambio generazionale all’interno della famiglia avisina, a mio avviso, riveste uno dei maggiori problemi relativi al calo delle donazioni. Potremmo dare colpe al Covid, alla carenza del personale sanitario, alla difficoltà di trovare, nel giorno della chiamata, la disponibilità per far coincidere il lavoro con l’altruismo. La mancata partecipazione alla programmazione nelle scuole medie secondarie potrebbe essere riconosciuta sia causa, o meglio concausa, della riduzione dell’attività intesa come proselitismo (come l’Associazione avisina promulga nel suo statuto). A mio avviso un ulteriore fattore che influisce negativamente sul “diventare donatore” è quello che in psicologia viene definito “effetto Ringelmann”. Le persone tendono a diminuire il proprio apporto al gruppo, nelle situazioni in cui il loro contributo non è facilmente identificabile. La nostra regione ha da poco approvato il nuovo Psr (Piano Sanitario Regionale) che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo 2023. Nei vari articoli la stessa regione impegna la sua Giunta regionale a “promuove la donazione, la valorizzazione delle associazioni operanti nel settore e la diffusione di informazioni”. La flessione, secondo l’Avis Marche, sarebbe dovuta anche a “importanti criticità organizzative”, tra cui “la mancanza di una solida gestione centralizzata, la carenza di personale e una insufficiente flessibilità di orari” presso i centri di raccolta.
Anche la “Comunale” di Amandola, nel suo piccolo, pur avendo contribuito in modo significativo alla autosufficienza regionale del sistema sangue, nel 2022 ha registrato una contrazione di circa 49 sacche di sangue intero e plasma donate.
Nel caso specifico il ricambio generazionale potrebbe essere individuato come elemento prevalente.
Non dimentichiamo neanche le difficoltà logistiche che investono ancora il centro di raccolta, dal 2016 collocato in un container, rimaste inevase nonostante le continue richieste volte al loro superamento.
Vorrei concludere comunque ringraziando tutti i donatori, perno della donazione di sangue e plasma, che con qualunque tempo raggiungono il centro montano dei Sibillini (qualcuno effettuando anche 40 Km), tutto il personale infermieristico (in servizio presso altri reparti dell’ex ospedale amandolese) che garantisce, con la sua presenza, l’effettiva attività istituzionale. Infine i ringraziamenti a tutti i componenti del consiglio direttivo che, nonostante le nuove regole imposte dalla legge per il Terzo Settore, continuano a donare il proprio tempo per ridurre e tentare di risolvere alcuni dei problemi che “pesano” sul calo delle donazioni.


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