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Steat, il parco Monte Cacciù passa in comodato d’uso al comune di Fermo. Calcinaro punge il Pd: «Area messa in vendita due volte. Serve coerenza»

FERMO - Il presidente Remigio Ceroni: «Le missioni della società sono due: gestire il trasporto pubblico e il noleggio con il conducente. Non possiamo spenderci in altre attività. Per vedere l'impatto dell'area sul bilancio abbiamo effettuato una perizia tecnica ed è emerso che vale 508mila euro». Il sindaco Paolo Calcinaro: «Nell'operazione sono state coinvolte anche le associazioni ambientaliste. Già il parco era stato messo in vendita due volte e il Pd lo sa bene. In politica serve coerenza altrimenti il dibattito si trasforma in 'caciara'»

Passaggio di consegna delle chiavi. Da sin. Alessandro Ciarrocchi, Paolo Calcinaro, Remigio Ceroni e Simona Cardinali

 

di Alessandro Luzi

«Il parco di Monte Cacciù passa in comodato d’uso gratuito al comune di Fermo che avrà il compito di gestirlo e valorizzarlo». È quanto annunciato durante la conferenza stampa di questa mattina presso la sede Steat di via Giovanni da Palestrina, a Fermo, dal presidente Remigio Ceroni, dal sindaco Paolo Calcinaro, dall’assessore all’Ambiente Alessandro Ciarrocchi e dalla rappresentante del Cda, Simona Cardinali. «Innanzitutto abbiamo voluto effettuare una perizia per stabilire il valore effettivo dell’area – ha precisato Ceroni -. Abbiamo constatato che ammonta a 508mila euro. Una prassi utile per definire quanto incide sul bilancio. Poi è stata messa in vendita ma non sono arrivate offerte. Ricordo che la gestione precedente già due volte aveva tentato di vendere l’area».

«Quando siamo subentrati, circa otto mesi fa, abbiamo voluto sin da subito scoprire il bilancio in quanto è uno strumento freddo, va interpretato – ha continuato – Deve essere chiaro, pulito e trasparente. Pertanto, oltre a rivedere il valore del parco di Monte Cacciù, abbiamo eliminato i crediti inesigibili. Aggiornarlo è un dovere, allo stesso tempo non svendiamo nulla. Noi lavoriamo per l’interesse di questo territorio e dei cittadini. Non vogliamo essere condizionati dalla politica».

Da sin. Alessandro Ciarrocchi, Paolo Calcinaro, Remigio Ceroni e Simona Cardinali

Soddisfatto dell’accordo raggiunto con la società il sindaco Paolo Calcinaro: «Dopo decenni il Comune acquisisce nel proprio patrimonio ambientalistico un polmone verde molto importante. Nell’operazione sono state coinvolte anche le associazioni ambientaliste per valorizzarlo attraverso la creazione di una rete ad hoc. Il Comune da solo non poteva caricarsi di questo onere. Prima di compiere questo passo, significativo per tutta la comunità, andava rivisto il valore dell’area in quanto “drogava” il bilancio. La città ora avrà qualcosa di nuovo».

Non sono mancate delle sferzate ai Dem che si erano dichiarati contrari alla messa in vendita del sito: «Mi stupisco quando leggo i commenti di ex amministratori provinciali che si lacerano le vesti per questa giusta operazione di messa a mercato del parco, con l’obiettivo di stabilire il congruo valore del bene. Nel 2019 anche Fabiano Alessandrini aveva aperto due bandi per cederlo. Il Pd provinciale, con i suoi consiglieri, ha fatto un autogol clamoroso. La politica, anche nella critica, deve avere coerenza e linearità altrimenti diventa ‘caciara’. Ritengo che questa sia un’operazione positiva per la Steat, per la comunità di Fermo, per le realtà ambientaliste e per tutti cittadini della Provincia». È un risultato che mette d’accordo tutti i presenti al tavolo, insomma. Di fatto i costi di gestione del sito naturalistico non ricadranno sulla Steat, conseguirà una messa a disposizione alla cittadinanza del bene, continueranno le collaborazioni tra la società e gli enti locali (compresa la Provincia di Fermo), e le associazioni di volontariato dedite alla cura dell’ambiente si impegneranno nella gestione e nella tutela.

«Quella di gestire i parchi pubblici non è una mission della società di trasporti ma dei Comuni – ha rimarcato l’assessore Alessandro Ciarrocchi -. Questo polmone verde deve essere messo a disposizione della collettività. In tale iniziativa vanno coinvolte le associazioni e tutti cittadini interessati, tra cui i gruppi spontanei. Un ruolo importante nella gestione verrà assegnato anche a Fermo Asite».

Simona Cardinali ha posto l’accento sul riassetto del bilancio: «Il valore di questo terreno ha portato ad un aumento delle quote della Provincia a scapito degli altri enti soci. Tutt’oggi è così». I lavori proseguiranno con la definizione del piano di gestione, concordato con le sigle ambientaliste del Fermano. Appuntamento a settembre.

 

 



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