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«No alla svendita del parco Monte Cacciù» Il Pd sangiorgese vuole l’intervento di Vesprini

PORTO SAN GIORGIO - I dem non hanno dubbi: «sQuel parco deve essere fruibile per scopi ricreativi, turistico-ambientali, uniformarsi a tutta la collina che parte dalla città di Fermo e arriva fino al centro storico di Porto San Giorgio. Un’area del genere deve restare pubblica»

«No alla svendita del parco Monte Cacciù, il Comune di Porto San Giorgio intervenga!». E’ quanto chiedono dal Partito democratico di Porto San Giorgio all’amministrazione Vesprini.

«Non possiamo rimanere inerti di fronte alla manifestata intenzione della Steat di vendere, o meglio svendere, visto è stato messo ad asta con prezzo inferiore rispetto al valore, il parco di Monte Cacciù che insiste su territorio fermano al confine con quello sangiorgese: giusto due anni fa la società stessa – le parole dei dem – aveva intrapreso campagne di valorizzazione e sensibilizzazione di quello che noi riteniamo sia un gioiello unico nel nostro territorio.
Le affermazioni rilasciate dal presidente Ceroni, prima e dopo l’asta, suscitano preoccupazione. Fare “un’operazione test”, come è stata definita dallo stesso presidente (a Cronache Fermane, ndr), su un bene pubblico come quello del parco di Monte Cacciù significa non comprenderne il valore».

«Ci uniamo all’appello del Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Fermano: quel parco – rimarcano dal Pd sangiorgese – deve essere fruibile per scopi ricreativi, turistico-ambientali, uniformarsi a tutta la collina che parte dalla città di Fermo e arriva fino al centro storico di Porto San Giorgio. Un’area del genere deve restare pubblica. È per questo che proponiamo una seria riflessione all’amministrazione comunale di Porto San Giorgio: il sindaco intervenga, in qualità di socio, con un’offerta che possa da un lato salvaguardare un tesoro ambientale del genere e nello stesso tempo rilanciare la collina, importantissima per tutta la provincia. La valorizzazione della collina è un aspetto fondamentale per una città fortemente urbanizzata come quella sangiorgese e può aprire una nuova stagione di vivibilità e rilancio turistico. Non per ultimo un intervento del genere si sposerebbe con il progetto volto a salvaguardare il rischio idrogeologico della collina stessa, già varato dalla giunta Loira e confermato da quella Vesprini, con voto recente in consiglio comunale all’interno del piano delle opere pubbliche. Questo progetto è finanziabile dal Pnrr e siamo certi possa essere valorizzato con ulteriori investimenti e arricchimenti ambientali per poi essere riconsegnato a tutto il territorio nella sua primordiale destinazione. Il parco, per di più, trovandosi proprio al confine tra i due Comuni, attraverso un’auspicabile e leale collaborazione tra il comune di Porto San Giorgio e quello di Fermo, potrebbe essere salvaguardato da più enti locali, in primis quest’ultimi. Il sindaco Vesprini – chiudono i dem – dovrebbe farsi promotore dell’iniziativa ed eventualmente intavolare una proposta congiunta con il comune fermano. È nostro diritto, in qualità di Comuni soci, chiedere chiarezza sulla situazione economico-finanziaria della società e sul suo piano finanziario. La Steat non può voltarsi di fronte alle perplessità che i Comuni soci manifestano e speriamo valuti le nostre istanze».

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