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Nessuna offerta d’acquisto per il parco di Monte Cacciù, Ceroni: «Valuteremo con Fermo il da farsi»

FERMO - Il presidente Steat: «Noi abbiamo fatto fare una perizia per adeguarne il prezzo a bilancio. Evidentemente anche quella stima è reputata troppo alta dal mercato. A bilancio l'avevamo a circa 900mila euro. Ora è di 508mila. La stima ci serviva soprattutto per l'adeguamento del valore a bilancio. E' stata un'operazione test»

Remigio Ceroni

di Giorgio Fedeli

E’ andato deserto il bando per l’acquisto dell’area del parco di Monte Cacciù, di proprietà della Steat. Alle 12 di oggi, infatti, scadeva la possibilità di presentare delle offerte di acquisto. E alla pec della società di trasporto pubblico locale non è arrivata alcuna offerta.

«Noi abbiamo fatto fare una perizia per adeguarne il prezzo a bilancio. Evidentemente – il commento del presidente Steat, Remigio Ceroni – anche quella stima è reputata troppo alta dal mercato. A bilancio l’avevamo a circa 900mila euro. Ora è di 508mila. La stima ci serviva soprattutto per l’adeguamento del valore a bilancio. E’ stata un’operazione test». E ora? Si continua con la vendita? «Adesso valuteremo il da farsi con il comune di Fermo – risponde Ceroni – dal momento che nei giorni scorsi non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di informazioni e visto che ad oggi nella nostra pec non è arrivata alcuna offerta, anche i 508mila euro sono reputati dal mercato troppo elevati come importo».

La vendita dell’area è balzata prepotentemente alla ribalta delle cronache locali anche e soprattutto per il  botta e risposta tra l’attuale presidente Remigio Ceroni e il suo predecessore Fabiano Alessandrini che di certo non si sono risparmiati nel puntarsi vicendevolmente l’indice contro. Pomo della discordia anche lo stato in cui versano le casse della Steat.

parco Steat a Monte Cacciù

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