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Steat, Cesetti: «Se Ceroni è in difficoltà, molli. Santa Lucia resti pubblica»

L'INTERVENTO del consigliere regionale Pd: «L’ultima parola su tale questione la deve avere la Provincia di Fermo, inspiegabilmente silente, attraverso i suoi organi (Presidente, Consiglio provinciale e Assemblea dei Sindaci), visto che è proprietaria della Società pubblica e dovrà, se del caso, approvare l’ipotizzata variante e con ciò evitando anche eventuali conflitti di interesse tra il ruolo dei rappresentati del Comune di Fermo che nel contempo sono anche rappresentati della Provincia di Fermo»

Fabrizio Cesetti

«Il presidente Ceroni non chiami impropriamente in causa il passato. Se non ce la fa, oppure pensa di non farcela, lasci prima che sia troppo tardi. E l’area Santa Lucia deve restare pubblica». A intervenire sul casus belli che in questi giorni sta tenendo banco a Fermo, è il consigliere regionale Fabrizio Cesetti (Pd).
«Colgo l’occasione per ricordare a Ceroni, al quale riconosco buone capacità politiche ed amministrative, che il presidente della Steat deve guardare avanti e progettare il futuro della società e del servizio che la stessa deve garantire in particolare nella nostra provincia, specialmente in un momento in cui il trasporto pubblico locale, da una parte, sconta le enormi difficoltà della crisi energetica e, dall’altra, deve garantire un servizio sempre più richiesto dai cittadini proprio per le altrettanto enormi difficoltà che gli stessi incontrano nell’utilizzare i propri mezzi di trasporto per le incombenze quotidiane di ciascuno.
Ceroni non deve mettere le mani avanti e con lo sguardo sempre rivolto alle passate gestioni, tra l’altro, dallo stesso sempre avallate con il voto favorevole sui vari bilanci in quanto sindaco del Comune di Rapagnano socio della Steat. E questo nel maldestro tentativo di addebitare responsabilità inesistenti alle invece virtuose gestioni della Steat di cui sono testimone almeno per gli anni in cui ho ricoperto l’incarico di Presidente della Provincia di Fermo che, corre l’obbligo ricordarlo, è socio di maggioranza con oltre l’80% del capitale sociale. Una Steat Spa che, come dovrebbe essere noto ai più, è stata per ben due volte premiata come esempio virtuoso nella gestione di bilancio dalle Facoltà di Economia delle Marche e nel 2021 dalla Luiss Guido Carli. Questo atteggiamento non fa bene a lui e non fa bene alla Steat che non può essere descritta dal suo presidente come una Società piena di debiti, quando
invece il passivo, di sicuro sostenibile e riassorbibile, è frutto di scelte inevitabili come quelle dell’acquisto del deposito area Santa Lucia e del rinnovo parco mezzi indispensabile per garantire l’efficacia, l’efficienza e la sicurezza del servizio. Ed a proposito dell’ipotizzato trasferimento dalla sede di Santa Lucia e della conseguente messa in vendita della relativa area non può essere soltanto una questione tra Steat e Comune di Fermo, che a suo tempo inspiegabilmente ed incautamente non esercitò il diritto di prelazione sulla vendita disposta dal Demanio e così costringendo Steat ad esercitare la prelazione nei confronti del privato ad un prezzo notevolmente superiore. Infatti l’ultima parola su tale questione la deve avere la Provincia di Fermo, inspiegabilmente silente, attraverso i suoi organi (Presidente, Consiglio provinciale e Assemblea dei Sindaci), visto che è proprietaria della Società pubblica e dovrà, se del caso, approvare l’ipotizzata variante e con ciò evitando anche eventuali conflitti di interesse tra il ruolo dei rappresentati del Comune di Fermo che nel contempo sono anche rappresentati della Provincia di Fermo. Questo anche perché l’area Santa Lucia, strategicamente sita nel cuore della città capoluogo di provincia ed in prossimità dei suoi più importanti edifici scolastici, dovrà restare pubblica e/o a destinazione pubblica per essere messa al riparo da intenti speculativi incompatibili con gli interessi della provincia di Fermo tutta e della sua città capoluogo. Su questo vigileremo attentamente, come già stiamo facendo».


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