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Steat, Pompozzi e Perugini: «Vendite di Santa Lucia e parco di monte Cacciù, vogliamo sapere che ne pensa Ortenzi»

INTERROGAZIONE dei due consiglieri provinciali del Pd: «Pensa di convocare Ceroni e i sindacati? Bloccherà la vendita delle proprietà Steat?»

da dx Stefano Pompozzi e Aronne Perugini

Il Pd lo aveva annunciato: interrogazioni in tutti gli enti per avere spiegazioni sulla situazione finanziaria della Steat e sull’ipotesi di vendita dell’area ex Santa Lucia e del parco di monte Cacciù. E infatti iniziano ad arrivare. I consiglieri provinciali Stefano Pompozzi e Aronne Perugini infatti hanno presentato proprio un’interrogazione, rivolta al presidente della Provincia, Michele Ortenzi (che è anche socio di maggioranza della società di trasporto pubblico locale con in mano l’84% del capitale sociale) per avere le risposte che i dem hanno deciso di pretendere istituzionalmente.

Cosa chiedono? Semplice. I due consiglieri vogliono sapere «quali azioni Ortenzi intende intraprendere al fine di tutelare la Steat dalle incaute e inopportune dichiarazioni del presidente, se ritiene opportuno convocare il presidente Ceroni onde dare modo ai consiglieri provinciali di conoscere il piano industriale del nuovo consiglio di amministrazione». E ancora «se, quale presidente della Provincia, socio di maggioranza, intende attivarsi per bloccare la vendita di Monte Cacciù, anche in considerazione del rilevante valore ambientale e naturalistico del parco (che interessa la zona nord) e della pendente domanda presso il Comune di Fermo di valorizzazione urbanistica con il relativo fabbricato (che interessa la zona sud)». I due consigliere vogliono anche sapere se Ortenzi «intende convocare, quale socio controllante della Steat, le rappresentanze sindacali che hanno avviato le procedure di raffreddamento al fine di chiarire le criticità che si sono venute a creare».

Un’interrogazione che nasce da una ricostruzione netta dei dem sullo stato di salute della società di trasporto pubblico locale, dopo la recente conferenza stampa presieduta proprio da Ceroni: «Le recenti dichiarazioni a mezzo stampa del presidente della Steat sulla la situazione debitoria della società hanno creato sconcerto nel metodo e
nel merito». Parole, quelle di Ceroni, che secondo i due consiglieri «appaiono non rispondenti alla reale situazione societaria considerati i bilanci degli ultimi 10 anni, tutti certificati dai revisori dei conti e dai collegi sindacali avvicendatisi e tutti approvati all’unanimità dalle assemblee dei soci (inclusi il socio di maggioranza Provincia di Fermo ed il socio Comune di Rapagnano, di cui era sindaco l’attuale presidente Ceroni). In base ai presupposti opinabili espressi a mezzo stampa, il presidente Ceroni – si legge nell’interrogazione a firma Pompozzi e Perugini — ha annunciato dismissioni del patrimonio societario della Steat come l’attuale deposito che insiste nell’area Santa Lucia a Fermo, strategico per la posizione e necessario a garantire un vantaggio competitivo dell’azienda in occasione delle gare per l’affidamento del servizio, e la proprietà di Monte Cacciù. Le paventate dismissioni del patrimonio societario non sono supportate da un piano industriale volto  ad inquadrare organicamente il futuro societario».

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