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Carenza di personale tra le divise, Cerqua (Siap): «Dal Sim strumentalizzazione del singolo caso, va attuato il Piano controllo territorio»

FERMANO - Il segretario provinciale Siap: «E’ evidente che se ci sono delle carenze di mezzi e personale dei due corpi di polizia, tale problematica andrebbe affrontata nelle opportune sedi senza mettere alla gogna con dichiarazioni pretestuose che demonizzano e non favoriscono una crescita organizzativa. Il chiedere ausilio o l'andare in ausilio é sempre stata una prassi normale tra poliziotti e carabinieri normativamente prevista. Il collega del Sim Carabinieri ha messo in evidenza una problematica reale e datata che mai nessuno ha voluto realmente risolvere e cioè l'attuazione del piano di controllo del territorio dove sono dettati i compiti di ogni forza di Polizia e i modi di attuazione»

Amedeo Cerqua

di redazione CF

«Dichiarazioni pretestuose, solo strumentalizzazioni». A parlare è Amedeo Cerqua, segretario provinciale del Siap, il sindacato italiano appartenenti alla Polizia. E il riferimento è alla denuncia del segretario regionale del Sim Carabinieri, Paolo De Angelis, che nei giorni scorsi ha puntato l’indice contro un episodio che ha visto i carabinieri chiamati «in aiuto alla Polizia per un incidente stradale». Un caso che per De Angelis è lo specchio, anzi la riprova, della carenza di personale nell’Arma fermana. Un gap sofferto anche dalla Polizia di Stato. Alle parole di De Angelis sono seguite quelle, sul casus belli, del segretario provinciale Sap, Alessandro Patacconi.

Più concilianti, sicuramente, rispetto a quelle di Cerqua che non ha certo gradito l’uscita di De Angelis, pur confermando l’esistenza del problema, a monte, della carenza di personale: «Quanto dichiarato non è tollerabile – tuona il segretario Siap – i toni sono sicuramente da ridimensionare, non esiste alcun caso in cui la Polizia di Stato accorre in soccorso dei Carabinieri e viceversa, ma di reciproco sostegno nel controllo del territorio. Dunque parliamo, in questo caso, solo di strumentalizzazioni. Non è tollerabile proseguire su questa strada di critica dei lavoratori della Polizia di Stato sul territorio fermano».

Cerqua sfoglia il Codice della Strada: «Per correttezza l’articolo 12  sull’“Espletamento dei servizi di polizia stradale” recita che, appunto, l’espletamento dei servizi di polizia stradale previsti dal presente codice spetta in via principale alla specialità Polizia Stradale della Polizia di Stato, alla Polizia di Stato, all’Arma dei carabinieri, al Corpo della guardia di finanza, ai Corpi e ai servizi di polizia provinciale, nell’ambito del territorio di competenza, ai Corpi e ai servizi di polizia municipale, nell’ambito del territorio di competenza, ai funzionari del Ministero dell’interno addetti al servizio di polizia stradale.
E’ quindi di competenza di quanti in elenco il compito dei rilievi dei sinistri stradali. Appare evidente che i Carabinieri hanno fatto ciò che rientrava nei propri obblighi insieme alla pattuglia della Polizia di Stato.
E’ evidente che se ci sono delle carenze di mezzi e personale dei due corpi di polizia, tale problematica andrebbe affrontata nelle opportune sedi senza mettere alla gogna con dichiarazioni pretestuose che demonizzano e non favoriscono una crescita organizzativa. Il chiedere ausilio o l’andare in ausilio é sempre stata una prassi normale tra poliziotti e carabinieri normativamente prevista che non merita certamente l’attenzione della stampa.
Il collega del Sim Carabinieri a mio avviso – continua Cerqua – ha messo in evidenza una problematica reale e datata che mai nessuno ha voluto realmente risolvere e cioè l’attuazione del piano di controllo del territorio dove sono dettati i compiti di ogni forza di Polizia e i modi di attuazione. Ma non si può strumentalizzare un semplice intervento di ausilio per evidenziare una problematica molto più complessa. Auspico che questo sia stato solo un piccolo incidente di percorso dato dalla poca esperienza sindacale e che si ritorni a parlare nelle sedi opportune della reale problematica e soprattutto che gli interpreti siano le nostre figure apicali, ossia il questore e il comandante dei Carabinieri perché è evidente che nessuna sigla sindacale si può sostituire all’amministrazione. Ognuno di noi ha un chiaro e preciso compito istituzionale che deve rispettare. Noi, da parte nostra, se mai verremo interpellati daremo il nostro contributo con idee e possibili soluzioni ma mai cercheremo di sostituirci a chi ha il dovere di risolvere il problema. Continueremo a fare il nostro dovere come sempre abbiamo fatto insieme ai colleghi dei carabinieri con la consueta e reciproca stima».

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