di Pierpaolo Pierleoni
«In politica mi sono commosso di rado. Mi è capitato prima dell’esito del ballottaggio a Porto Sant’Elpidio, quando ho capito che avremmo stravinto, e quando Giorgia Meloni e gli amici ministri della generazione Atreju hanno giurato per il nuovo Governo».
Il consigliere regionale Andrea Putzu si gode, ai microfoni di Radio Fm1, la nitida vittoria elettorale a Porto Sant’Elpidio, nella sua città. Ad una settimana dal ballottaggio che ha incoronato Massimiliano Ciarpella nuovo sindaco, ripercorre le tappe di una campagna elettorale «in cui sin dall’inizio abbiamo sentito un vento positivo. I cittadini volevano un cambiamento e hanno scelto le persone che hanno ritenuto più pronte. Tutta la coalizione ha fatto un lavoro eccezionale. Avevo ragione a dire che non c’era mai stata una lista di destra forte come quella di Fratelli d’Italia. Ma non va dimenticato il grande apporto delle liste portate da Massimiliano Ciarpella. E’ stato bravissimo».
Si è chiuso un cerchio: 20 anni fa Putzu entrava in Consiglio comunale con la vittoria più schiacciante di sempre del centrosinistra dopo l’amministrazione a guida Paolo Petrini. Vent’anni dopo la roccaforte è caduta. «Porto Sant’Elpidio, con Monte Urano, ed andando fuori dal Fermano, con Ancona e Pesaro, erano considerate la Bulgaria delle Marche – ricorda Putzu – Vent’anni fa vincere era impensabile. In mezzo c’è stato un lavoro lungo, con persone che hanno fatto opposizione seriamente. Oggi abbiamo ribaltato tutto ed il segreto è stato anche la filiera istituzionale».
La parata di ministri, parlamentari e sottosegretari transitati per Porto Sant’Elpidio, secondo Putzu, «dimostra i rapporti stretti a tutti i livelli istituzionali. La generazione Atreju oggi governa il Paese. Con gli esponenti del Governo ho un rapporto personale di lunga data. In Fratelli d’Italia i dirigenti si conoscono dal Trentino alla Sicilia, abbiamo fatto politica insieme. Il rapporto stretto tra il nostro presidente Acquaroli e la Meloni è evidente e si traduce in azioni concrete, si guardi ai fondi subito stanziati per gli eventi alluvionali delle Marche. Anche il passaggio di Elly Schlein per Petrini ci ha aiutato, ci ha avvicinato ancor di più l’elettorato moderato».
Del neosindaco Ciarpella dice di aver apprezzato «il modo di porsi, non ha mai detto: il candidato sono io. Si è messo a disposizione, ha dialogato con tutti. Fratelli d’Italia partiva da una posizione di forza, ma ha dimostrato umiltà. Abbiamo proposto anche le primarie agli altri partiti del centrodestra. L’idea non è piaciuta, ne ho preso atto. I numeri ci hanno dato ragione. Ciarpella ha messo in secondo piano l’io e ha fatto prevalere il noi. Sarà un buon sindaco. In lui rivedo molto del governatore Acquaroli: sono pacati, amano stare tra la gente, ascoltano molto».
Favorevole, Putzu, a riprendere un dialogo nelle città dove il centrodestra si è presentato diviso. «Ci sono situazioni diverse. A Sant’Elpidio a Mare ad esempio la città è spaccata tra capoluogo e frazioni. Pignotti ha vinto per 400 voti. Non vedrei nulla di male se si dialogasse tra maggioranza ed i tre consiglieri che esprime Fdi. A Porto Sant’Elpidio c’è stata una maggioranza molto netta, ma non c’è nessuna preclusione a confrontarsi sui temi con le altre forze».
Guardando al suo percorso politico, Putzu dice di sentirsi «uno che si è fatto le ossa per tanti anni all’opposizione. Ma è quando governi che dimostri le capacità, io non credo di essere uno dei tanti. Il governatore Acquaroli mi ha dato fiducia, dalla presidenza della II Commissione alla delega al Comitato delle regioni. C’è tanto da fare per valorizzare il nostro territorio. In questi anni in regione ho studiato tanto, mi confronto con tutti, opposizione compresa. Ad esempio ho un buon rapporto con Fabrizio Cesetti, lui dice che mi sono democristianizzato. Al di là delle divergenze politiche, non si può negare che sia una figura di spessore».
Tra un anno si vota per le elezioni europee, Putzu assicura di non pensarci: «Voglio portare a termine il mandato da consigliere regionale, potevo candidarmi alle politiche l’anno scorso, ma ho ritenuto giusto onorare la fiducia dei cittadini che mi avevano eletto. Governare le Marche con persone che conosci da una vita è speciale. A Francesco Acquaroli sono legato da una grande amicizia, lo considero uno dei miei maestri. Gli altri sono Loredana Moretti, che quando entrai in Consiglio comunale mi esortava a studiare; e Franca Romagnoli, una seconda madre a cui sarò legato sempre».
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