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Il caso Marcorè insegna che “tutti siamo utili nessuno è indispensabile”. Perchè non doveva essere sostituito?

PORTO SANT'ELPIDIO - Dagli amministratori non si capisce perché è stato sostituito, dall'opposizione perché doveva essere riconfermato, partendo dalla proposta teatrale dell'attore. La risposta che la politica elpidiense non ha dato

Neri Marcorè

 

di Alessandro Luzi

La sostituzione di Neri Marcorè dal ruolo di direttore artistico del teatro delle Api ha scaldato gli animi a Porto Sant’Elpidio. Non poteva essere altrimenti vista la notorietà del personaggio. Un ruolo che ricopriva da 15 anni e ormai sembrava essere diventato suo honoris causa. Invece la nuova amministrazione comunale ha deciso di ribaltare tutto ed ha assegnato il timone all’Amat. Scelta politica? Incomprensioni tra la giunta e Marcorè? Nuova impronta alla stagione teatrale? Ogni protagonista della politica elpidiense ha dato la sua versione. E probabilmente sono un po’ tutte vere ma allo stesso tempo mancano delle analisi più profonde sull’operato dell’attore elpidiense.

Riordinando tutte le tessere del puzzle, resta difficile non pensare che Marcorè, da sempre vicino al centro-sinistra, non sia molto gradito tra i banchi della maggioranza. Allo stesso tempo però l’amministrazione targata Massimiliano Ciarpella vuole lasciare la propria traccia sulla città. Ecco allora che il primo ad essere accantonato è proprio il numero 10 di Porto Sant’Elpidio, pilastro del centrosinistra: quello con il talento, con la fantasia, il giocatore che ha sempre il guizzo vincente, il personaggio della squadra con i riflettori puntati addosso. Ma il messaggio di Ciarpella è chiaro: “tutti siamo utili, nessuno è indispensabile”. Ecco allora che da quest’anno la 10 è stata affidata all’Amat. A volte, dopo tanti anni, serve cambiare aria e rinfrescare un po’ l’ambiente. La scelta di assegnare la direzione del teatro delle Api a Marcorè fu simbolica e allo stesso tempo basata sulle qualità del personaggio. Però, se Marcorè fosse stato e fosse vicino al centrodestra, sarebbe stato scelto ugualmente dall’allora giunta Andrenacci? Chissà. Troppo spesso in questi casi si guarda al colore politico anziché alla caratura artistica. Tra le tante polemiche e frecciatine di questi giorni non è si mai puntato in primis sulla proposta dell’attore elpidiense in questi 15 anni. Sono state stagioni teatrali artisticamente valide? Come ha risposto il pubblico? Le presenze sono state soddisfacenti? Si è registrato un trend in crescita? Sono arrivati artisti di rilevo a Porto Sant’Elpidio? La qualità degli spettacoli proposti è rimasta costante nel tempo? Ecco, dagli amministratori non si capisce perché è stato sostituito, dall’opposizione non si capisce perché doveva essere riconfermato. La notorietà del personaggio e le tante conoscenze nell’ambiente del cinema e dell’intrattenimento italiano è sufficiente per dirigere il teatro? Ciò non può essere l’unico motivo.

Sta di fatto che quella di Ciarpella è una scelta forte. Ora l’Amat dovrà gestire un’eredità pesante. La forza del gruppo dovrà colmare il vuoto di un singolo importante. Le collaborazioni con Fermo e Porto San Giorgio sembrano soddisfacenti. Sicuramente non è un’associazione su cui ci sarà da discutere dell’appartenenza politica.


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