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Elezioni, Calcinaro pensa al suo “erede”: «Priorità alla città, non a ideologie o bandiere. Io resto a Fermo, non fuggo»

FERMO - Il primo cittadino non potrà ricandidarsi per la terza volta alla guida della città: «Francamente non penso al mio futuro politico, come lo chiamate voi, anche perché c'è moltissimo da fare e per rispetto della maggioranza civica che ho. Al momento è veramente prematuro anche perché potrebbe esserci un allungamento di un anno del mio mandato, causa Covid. Dunque si potrebbe votare nel 2026 e non il prossimo anno. La mia priorità è quella legata al grande lavoro che abbiamo da fare per Fermo. E a fronte di ciò, abbiamo un'altra certezza: terzo mandato o no, comunque non vado mica in esilio e fuggo dalla città. Spero che il lavoro fatto rimanga in mano solide e che portino avanti questo ragionamento di lavoro per la città e non per ideologie o bandiere politiche. Starò a vedere quello che succede e potrei anche scegliere chi appoggiare o, quantomeno, chi non appoggiare assolutamente»

Paolo Calcinaro

I sostenitori di Paolo Calcinaro ci hanno creduto fino all’ultimo. Hanno sperato che il Governo, concedendo la possibilità di una terza candidatura consecutiva ai sindaci dei Comuni con più di 15mila abitanti, potesse dare loro il via libera per sostenere il progetto di un Calcinaro ter. Così non sarà (il Governo ha concesso la possibilità di ricandidarsi per una terza legislatura solo ai sindaci di Comuni fino a 15mila abitanti. Entro i 5mila abitanti nessun limite di mandato mentre tra i 5mila e i 15 mila il limite salirà, appunto, a tre. Nei comuni al voto nel Fermano, diretta interessata la sindaca di Monte Urano, Moira Canigola, arrivata alla scadenza dei 10 anni).

E per il primo cittadino di Fermo, Paolo Calcinaro, si apre dunque una stagione di riflessioni politiche e amministrative. Da una parte su quale sarà il suo futuro politico, dall’altra a chi lasciare il testimone della città, insomma chi sarà il suo prescelto per cercare di proseguire nell’amministrazione della città.

«Francamente non penso al mio futuro politico, come lo chiamate voi, anche perché c’è moltissimo da fare e per rispetto della maggioranza civica che ho. Al momento è veramente prematuro anche perché potrebbe esserci un allungamento di un anno del mio mandato, causa Covid. Dunque si potrebbe votare nel 2026 e non il prossimo anno. La mia priorità è quella legata al grande lavoro che abbiamo da fare per Fermo. E a fronte di ciò, abbiamo un’altra certezza: terzo mandato o no, comunque non vado mica in esilio e fuggo dalla città. Spero che il lavoro fatto rimanga in mano solide e che portino avanti questo ragionamento di lavoro per la città e non per ideologie o bandiere politiche. Starò a vedere quello che succede e potrei anche scegliere chi appoggiare o, quantomeno, chi non appoggiare assolutamente».

Al netto dei futuri competitor (si parla anche di un ex amministratore comunale pronto a riscendere in campo), tra coloro che sarebbero pronti a raccogliere il testimone di Calcinaro si fanno i nomi degli assessori Alberto Maria Scarfini, Alessandro Ciarrocchi e Mauro Torresi. «Guardate, ho un team che – scherza, ma fino a un certo punto, il sindaco – farebbe pensare anche alle primarie. A me piace pensare che ci sia qualcuno che vuole portare avanti il nostro lavoro, che anteponga la città rispetto alle alleanze, che non sono poi così scontate».

Ma Calcinaro sperava nella possibilità di candidarsi per un terzo mandato? «No, anche perché all’Assemblea Anci di Genova a novembre – conclude il sindaco – la chiusura del Governo per le città capoluogo è stata netta».


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