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Giornata delle Donne, l’appello di Vitturini: «Le violenze vanno denunciate. Codice rosso ok ma servono leggi più drastiche» (Videointervista)

FERMO - VIDEOINTERVISTA alla presidente della CpO delle Marche: «Forte impegno per la parità e contro la violenza, il gap salariale con gli uomini è ancora troppo diffuso ed è inaccettabile. Le donne abbiano un'autonomia lavorativa ed economica». E ancora: «La legge, contro la violenza, ha previsto il Codice rosso, che è importante ma non basta. Ci sono ancora troppo pochi braccialetti per monitorare la posizione dei molestatori. Codici obsoleti da aggiornare»
ZOOM - La video intervista a Maria Lina Vitturini, presidente della CpO della regione Marche

Maria Lina Vitturini

 

di Pierpaolo Pierleoni (foto e video Simone Corazza)

Zoom, la rubrica settimanale di Cronache Fermane su Radio Fm1 Zoom, vista l’imminente ricorrenza dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, ha visto protagonista ieri sera la presidente della Commissione pari opportunità della Regione Marche, Maria Lina Vitturini. Un’occasione per fare il punto sui progetti della Cpo, sulle criticità della condizione femminile e i passi avanti ancora da compiere.

«L’8 marzo è tutto l’anno – ha esordito Vitturini – La giornata della donna è però un’occasione importante per un focus di approfondimento sulla condizione della donna. Sono state effettuate tante conquiste, eppure la strada per la parità è ancora lunga, ci sono ancora troppe disparità, partendo da quella sul lavoro. Le differenze salariali tra uomini e donne che coprono le stesse mansioni esistono tuttora. Il 35% delle donne chiede il part time per dedicarsi alla famiglia. Tante, della fascia 65-69 anni, si rivolgono a noi, cercando qualche piccola occupazione che possa integrare una pensione molto modesta dopo una vita di lavoro. Non si può negare che ci siano stati passi avanti nella nostra società, ma vediamo che spesso molti uomini culturalmente non sono ancora pronti ad una parità al 100%. C’è ancora molto lavoro da fare per cambiare la mentalità ed abbattere certi stereotipi. E’ una battaglia anche culturale. Io sono cresciuta in una famiglia in cui fratelli e sorelle sono stati trattati in modo identico e questo rimane impresso per tutta la vita».

La presidente della Cpo regionale si dice convinta che gran parte del lavoro si faccia nelle scuole, «dove vediamo la giusta sensibilità da parte dei ragazzi, lavoriamo molto in questo senso organizzando iniziative, convegni, spesso invitando psicologi per relazionarsi con gli studenti». Vitturini ricorda l’importanza del numero dedicato 1522 «per segnalazioni di violenza di genere, l’anno scorso quel numero ha raccolto oltre 35mila telefonate e spesso le segnalazioni arrivavano dai figli che denunciavano la violenza subita dalle madri. Buona parte di questi episodi avviene in ambito domestico, noi continuiamo a sensibilizzare perchè le donne denuncino. Ci sono anche violenze più striscianti, come quella psicologica e quella economica, perché una donna economicamente non autonoma fatica sempre di più a liberarsi dalle catene, per questo lavoriamo anche al fine di favorire il reinserimento lavorativo».

Sul tema della violenza di genere, secondo la presidente «serve essere più efficaci. Certo la legge ha previsto il Codice rosso, che è importante ma non basta. Ci sono ancora troppo pochi braccialetti per monitorare la posizione dei molestatori, la nostra Commissione è in prima linea in un progetto per acquistarne di più e fornirne alle forze dell’ordine una dotazione adeguata. Noi incentiviamo le donne a denunciare e non avere paura, ma la risposta delle istituzioni per proteggerle deve essere decisa ed efficace. Ringrazio il grande lavoro svolto dalle forze dell’ordine ma vanno fatti dei correttivi alla norma, i codici sono obsoleti. Servono leggi più drastiche. L’arresto deve arrivare prima. Siamo ancora troppo blandi sulle pene. E poi basta con la ri-vittimizzazione di chi subisce».

Maria Lina Vitturini evidenzia l’impegno sulle pari opportunità che si porta avanti nelle Marche. «Abbiamo uno stanziamento importante per sostenere progetti sociali e culturali, ogni 4 mesi si possono chiedere contributi per iniziative e spettacoli, che possiamo supportare concedendo fino a un massimo di 5mila euro. Abbiamo un rapporto proficuo con referenti politici in Parlamento e nel Governo centrale. Mensilmente ci incontriamo con tutte le presidenti regionali delle diverse commissioni pari opportunità e mi rendo conto che non c’è ovunque la stessa attenzione e lo stesso supporto economico che abbiamo nelle Marche. Abbiamo un centro antiviolenza in ogni provincia e diverse case rifugio».

Molteplici le iniziative in programma nel Fermano e in tutta la regione per celebrare l’8 marzo, appuntamenti che copriranno ogni fascia oraria dalla mattina alla sera, coinvolgendo anche scuole ed aziende. Un’edizione della festa della donna che secondo la presidente della Cpo Marche «deve essere anche una giornata della pace. Abbiamo troppi conflitti nel mondo, dove spesso le donne, oltre a subire la sofferenza, diventano anche bottino di guerra».

 


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