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Carelli all’Ast di Pesaro, le reazioni dei consiglieri Lucci e Interlenghi: «Troppa instabilità nel Fermano»

FERMO - Il consigliere di Fermo Forte Nicola Lucci: «Con una governance così fluida sarà sempre più difficile programmare e risolvere i tanti problemi ereditati». Il capogruppo di Fermo Capoluogo Renzo Interlenghi: «Come si possono risolvere le criticità dell'Ast Fermo con questa instabilità?»

Nicola Lucci

Proseguono le reazioni della politica in merito allo spostamento di Alberto Carelli dall’Ast Fermo a quella pesarese. «Rilievo con preoccupazione la notizia della promozione lavorativa dell’ormai ex direttore amministrativo dell’Ast di Fermo Alberto Carelli – esordisce il consigliere di Fermo Forte, Nicola Lucci – diventato direttore generale dell’Ast di Pesaro, al posto della neo pensionata Nadia Storti. Se da un lato mandiamo un in bocca al lupo all’ex direttore Carelli, che si ringrazia per il lavoro svolto, la professionalità e la disponibilità al confronto durante lo svolgimento della commissione sanità comunale, dall’altro esprimo preoccupazione per la perdita da parte di questo territorio di una figura amministrativa di riconosciuta professionalità. Il sindaco Calcinaro ha fatto sentire la sua voce alla Regione per manifestare la sua contrarietà a questa scelta. Finalmente una presa di posizione netta rispetto al passato. In qualità di Presidente della Commissione Sanità comunale ho sempre auspicato la necessità di instaurare con la Regione Marche un rapporto più dialettico e costruttivo, non di scontro ma neanche remissivo o accondiscendente. Dire che la sanità fermana è sofferente da tempo è una realtà, che sia una eredità del passato lo è altrettanto, ma noi che viviamo il territorio e stiamo in mezzo alla gente avremmo potuto dare un diverso e più fattivo contributo alla Regione nelle sue scelte attraverso una più cruda rappresentazione della nostra realtà sanitaria. In poco tempo abbiamo cambiato più volte il Direttore Generale, il Direttore Sanitario e, ora, il direttore amministrativo. Con una governance così fluida sarà sempre più difficile programmare e risolvere i tanti problemi ereditati. La maggioranza consiliare ha seguito la linea imposta dal sindaco, rilevatasi nei fatti purtroppo poco incisiva e non vorrei, come si dice in campagna, che si cerchi di chiudere la porta della stalla dopo che i buoi siano già scappati».

Renzo Interlenghi

A parlare è anche il capogruppo di Fermo Capoluogo, Renzo Interlenghi: «”C’era una volta…..-Un re!- diranno subito i miei piccoli lettori. No ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno (cit)”. Dopo le dimissioni spontanee (non proprio a dir il vero, piuttosto direi indotte) del Direttore Generale di Aria Vasta 4, Dott. Licio Livini, l’Assessore alla Sanità nomina al suo posto il Dott. Roberto Grinta al fine di risanare la sanità fermana e portare avanti la vision della nuova giunta regionale. Dopo una serie di tagli di nastri, da parte dell’Assessore e del nuovo Direttore Generale di Area Vasta, lo stesso viene nominato Commissario Straordinario durante il trapasso da ASUR Marche ad AST (creatura tanto voluta da questa Giunta Regionale). Non bastasse, considerato evidentemente dall’Assessore il buon lavoro svolto dal Dott. Grinta in Area Vasta 4, quando anche la testa del Direttore Generale di Area Vasta 5 cadde, il Dott. Grinta viene nominato anche Commissario Straordinario di Area Vasta 5. Le AST vengono finalmente create e, nella primavera del 2023, si procede alla nomina dei direttori delle 5 AST e delle due aziende Ospedaliere ma, inspiegabilmente, l’unico a non essere rinominato è proprio il Dott. Grinta (!), né in AST 4, né in AST 5 con lo stupore di tutti; tant’è che, in molti, pensammo “qualcosa deve essere andato storto!”. Come noto, al posto del Dott. Grinta fu nominato il Dott. Alberto Gentili che, nonostante avesse oramai un piede dentro il pensionamento, fu invece dirottato qui in AST 4, sempre al fine di dare corpo alla vision della Giunta Regionale in tema di sanità. Come primo atto egli nominò, infatti, il nuovo Direttore Amministrativo nella persona del Dott. Alberto Carelli e il nuovo Direttore Sanitario Dott. Angelo Barbato il quale, il giorno dopo l’accettazione dell’incarico, diede le dimissioni per andarsene all’AST di Rieti con buona pace di tutti (la cosa cominciò a preoccuparci perché errare è umano…). Pertanto si procedette alla nomina della Dott.ssa Simona Bianchi».

«Il primo luglio 2023 la squadra di governo dell’AST – aggiunge Interlenghi – scelta e nominata dall’Assessore era pienamente operativa pronta a: aprire due nuovi ospedali (Campiglione ed Amandola), risolvere gli enormi problemi del PS e dell’emergenza territoriale, delle liste di attesa infinite, risolvere il problema della carenza strutturale dell’organico ospedaliero presente in quasi tutti i reparti, risolvere il problema strutturale della scarsità dei medici di medicina generale, risolvere il problema legato alla inesistente rete di cure palliative territoriali, ecc. ecc. Ma, dopo soli 5 mesi, lo stesso Direttore Generale di AST 4, che già all’atto della nomina era prossimo al pensionamento, si poneva in quiescenza. A questo punto l’Assessore, evidentemente superati gli ostacoli (ci piacerebbe sapere quali e come si siano dissipati) che avevano impedito di nominare il Dott. Grinta in primavera, a dicembre lo nomina proprio Direttore Generale della stessa AST4, (forse con imbarazzo del Direttore Sanitario e Amministrativo, nominati per mettere riparo alle carenze della precedente amministrazione Grinta nonché dello stesso Dott. Grinta il quale diventa il coordinatore di coloro che avrebbero dovuto porre riparo alle problematiche esistenti (erano queste che gli erano costate la nomina a primavera?), proprio un bel pasticcio, ma fa niente, tanto si devono solo aprire due ospedali risolvere i problemi del Pronto Soccorso ecc. ecc. Alla luce di ciò, del marasma creato (ad arte?), dall’Assessore nella direzione di AST 4 è facile comprendere come due mesi dopo la nomina del Dott. Grinta la Direttrice Sanitaria abbia preferito andarsene e tornare a svolgere il suo compito a Forlì. A fronte di tutte queste vicende, e di tutti danni arrecati, la Regione decide di aggiungere anche la beffa per il nostro territorio poiché l’Assessore pensa bene di chiamare l’unico superstite della sua prima nomina, il Direttore Amministrativo Dott. Alberto Carelli a sostituire la dimissionaria Dott.ssa Nadia Storti alla direzione di AST1; tanto qui in AST4 c’è solo da aprire due nuovi ospedali, risolvere gli enormi problemi del PS e dell’emergenza territoriale, delle liste di attesa infinite, dell’eseguita dell’organico ospedaliero presente in quasi tutti i reparti, della scarsità dei medici di medicina generale, dell’inesistente rete di cure palliative territoriali ecc. ecc».

«Immagino pensiate sia una fiaba e vi aspettate il lieto fine, ma tocca deludervi – conclude il consigliere – abbiamo visto con quale atteggiamento l’Assessore ed il Presidente della Regione siano venuti al Consiglio Comunale aperto di Fermo, pochi giorni or sono, il Presidente in chiusura di dibattito lo ha detto chiaramente, la sanità la gestiscono loro (abbiamo appena visto come) e venire a parlarne ai rappresentati dei cittadini fermani è stata una concessione magnanima. “Maestà il popolo ha fame! Dategli delle brioche!” No questa è un’altra storia! Forse».


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