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Lavori sul lungomare, nuova proposta del comitato. «Doppio filare di piante e parcheggi solo al lato delle tamerici»

PORTO SAN GIORGIO -Gli ambientalisti tornano alla carica sulla questione tamerici, proprio mentre i lavori sul lungomare Gramsci sembrano aver subito una accelerazione in vista dell'annunciata chiusura del cantiere entro fine maggio. Questa mattina, nella sede della Società Operaia, conferenza stampa di tutte le sigle che da mesi si stanno battendo per salvare le 60 piante che sono destinate ad essere abbattute per illustrare una nuova proposta.

di Sandro Renzi

Gli ambientalisti tornano alla carica sulla questione tamerici, proprio mentre i lavori sul lungomare Gramsci sembrano aver subito una accelerazione in vista dell’annunciata chiusura del cantiere entro fine maggio. Questa mattina, nella sede della Società Operaia, conferenza stampa di tutte le sigle che da mesi si stanno battendo per salvare le 60 piante che sono destinate ad essere abbattute. Portavoce Luca Romanelli. «Le contraddizioni dell’Amministrazione vengono ora al pettine. Si avvicina il momento del taglio delle tamerici, peccato che siano in fiore ed in perfetta forma. Speriamo ancora che prevalga il buon senso» esordisce Romanelli per il quale l’ultima perizia botanica commissionata dal Comune non convince le associazioni che fanno parte del comitato.

«Vogliamo mantenere un atteggiamento positivo nell’interesse della comunità e del Comune -prosegue Romanelli- con proposte concrete». Foto alla mano si entra nel dettaglio dei lavori in corso. Lo fa Romanelli supportato da Roberto Macerata. «Ovviamente sarà un filare con piantine piccole quello previsto dal progetto e non è detto che attecchiscano. C’è una incognita. Da qui parte la nostra proposta che si articola su due varianti. Ad est delle tamerici esistenti, piantumare nuove tamerici e realizzare di fatto uno spazio per il passeggio ombreggiato, magari anche sfalzando le piantumazioni stesse. Potrebbe essere pure un passaggio per mezzi di servizio compresa o un trenino che colleghi il lungomare e gli chalet ad aree di parcheggio dislocate altrove in città». Proposta che quindi lascia invariato l’attuale spartitraffico a sud e salverebbe le tamerici esistenti.

Operazione che per gli ambientalisti comporterebbe anche un risparmio economico legato al mancato espianto delle tamerici sotto osservazione piantate cinquanta anni fa. Più ad ovest invece cosa propone il comitato? Il punto di partenza è ancora il progetto dell’Amministrazione Vesprini che prevede due file di parcheggi. «Noi proponiamo invece una sola fila di parcheggi da collocare ad ovest della tamerici -prosegue ancora Romanelli- fermo restando la necessità di individuare nuovi stalli altrove e sia ben chiaro, si tratta di alcune decine di posti da recuperare in parcheggi di prossimità».

Questa, in sintesi, la proposta delle associazioni messa nero su bianco in un documento ufficiale. «Favorire la mobilità ciclabile riduce la necessità di parcheggi -fanno sapere- i tanti turisti che sono ospitati nei villaggi di Marina Palmense potranno venire in bicicletta o magari sfruttando un bus navetta fino a Porto San Giorgio. Si tratta di soluzioni che danno luogo ad un lungomare ombreggiato, che fanno risparmiare soldi e vanno a vantaggio sia degli operatori balneari che dei cittadini. L’alternativa? Una landa desolata d’inverno e occupata dalle auto in estate». «Tutti i soggetti economici a cui si sta dando ascolto non è detto che ci siano tra un anno, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato l’obbligo di mettere all’asta le concessioni demaniali. Ci saranno magari nuovi balneari che arriveranno e saranno favorevoli al mantenimento del verde. Immaginare che si possa tagliare un filare così bello è assurdo. Si tratta di un progetto anacronistico. In nessuna parte del mondo si tagliano alberi per fare parcheggi. Altre città di mare stanno facendo l’opposto» dicono all’unisono i vari portavoce. «Nella relazione botanica di un anno fa solo 6 piante erano a rischio su 60 adesso sembra si parli di un peggioramento esteso per le tamerici.  Dando uno sguardo sul posto sono tutte in fiore. Se ci sono malattie si valuti se è possibile curarle» chiedono infine gli ambientalisti.


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