Visione della città, sociale, lavoro e turismo. Questi sono stati i temi trattati questa mattina a Radio Fm1 da Gian Vittorio Battilà, candidato sindaco a Porto Sant’Elpidio. «Laboratorio Civico nasce nel 2018 – ha esordito, con una sua presentazione, il candidato sindaco -. Sono laureato in ingegneria civile. A due anni dal titolo di studi ho intrapreso un dottorato in geotecnica e ambiente. Dopodiché per lavoro sono partito alla volta di Parigi. Ho viaggiato molto e poi ho deciso di tornare a Porto Sant’Elpidio perché mi aspettavo di trovare una realtà in crescita, invece l’ho vista bloccata. Ecco allora che nella scorsa tornata elettorale ho deciso di candidarmi. Abbiamo ottenuto il 21% dei voti, un ottimo risultato con cui abbiamo sfiorato il ballottaggio. Ora ci ripresentiamo con un programma corposo, sposato anche da Lega, Fi e Movimento 5 Stelle. Non abbiamo timori di aprirci ai partiti. Cinque sono le liste civiche perché siamo civici e vogliamo continuare a esserlo (Le liste civiche a sostegno di Battilà: Civitas Civici, Pse senza filtri, Città e Futuro, Laboratorio Civico Arancio, Laboratorio Civico Blu)».
Si passa poi alla visione della città: «Sogno una Porto Sant’Elpidio sviluppata al massimo, in grado di superare anche Civitanova Marche. Le soluzioni a breve termine per far fronte alle problematiche attuali sono intervenire sul decoro urbano, istituire un piano di mobilità sostenibile e garantire ascolto e trasparenza ai cittadini. Dobbiamo spiegare loro dove e come investire. Questi sono i metodi. I mezzi per attuare le nostre proposte sono le politiche di bilancio serie per ottenere fondi regionali, nazionali e europei. Vanno pianificati e progettati degli interventi adeguati alle nostre criticità».
Per quanto riguarda il decoro urbano, secondo Battilà occorre «redigere un piano di manutenzione verde. Attualmente abbiamo un appalto dove non è compresa la potatura della pineta a nord. Ciò ha portato un degrado diffuso in quell’area. È necessario quindi stilare una mappatura di tutte le aree verdi e effettuare degli interventi specifici in base alle stagioni. Poi incrementeremo l’illuminazione in quanto più luce significa più sicurezza. Serve un ripristino del piano asfalti. Ci batteremo anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ciò significherebbe più inclusività».
C’è poi il capitolo delle politiche sociali. «Con gli utili derivati dalle farmacie comunali investiremo sulla prevenzione – ha spiegato Battilà -. Come? Vogliamo incentivare le associazioni a promuovere visite preventive a costi calmierati. Socialità si associa anche allo sport, infatti investiremo molto per la riqualificazione delle aree sportive e per crearne di nuove. Lo sport ha un ruolo educativo, quindi vogliamo incentivarlo. Un’altra idea è di istituire una “banca del tempo”, cioè creare degli appuntamenti in cui alcuni cittadini tramandino ai più giovani le tradizioni professionali e le antiche pratiche artigianali. Questo sarebbe importante per ricreare quel senso di comunità che un po’ abbiamo smarrito».
Il lavoro è una tematica molto dibattuta. «Vogliamo portare la Zes (Zona Economica Speciale) a Porto Sant’Elpidio – ha affermato -. Ciò permetterebbe di ottenere degli sgravi fiscali ingenti con una riduzione delle imposte dirette. Chiederò che cento ettari siano riservati a Porto Sant’Elpidio per risollevare le nostre imprese calzaturiere. Inoltre serve anche liquidità. Sul territorio stanno arrivando delle firme importanti perciò servono investimenti. Tali dinamiche incrementeranno i posti di lavoro».
Che turismo si vuole proporre a Porto Sant’Elpidio? Secondo Battilà «occorre diffondere una cultura del turismo con politiche di marketing, personale bilingue nei settori strategici, più hotel e strutture ricettive. Ci dobbiamo strutturare. Abbiamo in mente di attivare uno sportello di accoglienza in cui trovare tariffe e orari. Gli eventi devono essere per più di un giorno. Dobbiamo riportare in città alcuni appuntamenti sportivi che negli anni sono fuggiti. È fondamentale allungare la stagione estiva e aumentare gli eventi culturali».
Infine c’è il nodo ex Fim da sciogliere. «La mia tesi era incentrata sulla Carbon di Ascoli Piceno, una vicenda simile all’ex Fim. Pertanto questi temi fanno parte del mio campo di studi. Il blocco è dovuto alla sabbiatura non in sicurezza. Voglio interloquire con i privati e le più prestigiose università italiane per avere delle consulenze tecniche e trovare un intervento di bonifica sicuro. Poi lavoreremo sul progetto. Deve diventare il simbolo della nostra città. Con il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, mi sono confrontato anche su altre situazioni critiche, come ad esempio i sottopassi, le fognature e il piano asfalti. Ho trovato molta disponibilità e apertura».
Immancabile l’appello al voto. «La nostra squadra punta sui giovani – ha sottolineato -. Uno dei candidati a sindaco è già stato primo cittadino, ciò testimonia il mancato ricambio generazionale. Noi vogliamo tutelare ciò che c’è e investire su turismo e innovazione. Sarò il sindaco di estrazione civica e i partiti mi danno struttura e supporto».
(spazio redazionale a pagamento)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati