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Missione “bello” per Balestrieri: «Voglio far rifiorire la città» Intervista al vicesindaco di P.S.Elpidio, da quartieri e ville alla costa

LE PRIME DICHIARAZIONI dell'assessore a lavori pubblici e difesa della costa, cimitero, protezione civile, decoro urbano, manutenzione e rapporto con i quartieri: «Difesa della costa, i primi risultati si stanno vedendo. Ora sul posizionamento delle scogliere ci sarà la pausa estiva, ma poi si ripartirà già da fine settembre»

Andrea Balestrieri

di Maikol Di Stefano

«I primi mesi del mio assessorato devono inevitabilmente essere spesi a coltivare il bello, noi dobbiamo far rifiorire in tutti i sensi questa città».
Andrea Balestrieri è il nuovo vicesindaco della città di Porto Sant’Elpidio, nominato dal primo cittadino Massimiliano Ciarpella che gli ha affidato per i prossimi cinque anni le deleghe per gli assessorati dei lavori pubblici e difesa della costa, cimitero, protezione civile, decoro urbano e manutenzione e il rapporto con i quartieri. Oggi la prima intervista nella nuova veste istituzionale sui temi legati alle sue deleghe.

Che cinque anni saranno quelli che l’aspettano in questa nuova veste?

«Sicuramente cinque anni di duro e capillare lavoro da fare indistintamente in tutta la città viste le deleghe che mi sono state attribuite e ringrazio il sindaco per questo e per la fiducia che ha riposto in me. Dovrà essere un lavoro capillare anche per il ruolo da vicesindaco, la mia figura accomunerà il lavoro negli uffici per tutto ciò che è operativo a quello in città proprio nella veste di vicesindaco. Deleghe importanti richiedono un accurato e attento lavoro, se partiamo ad esempio dall’assessorato ai lavori pubblici e manutenzione del verde, quella è un’operatività che richiede controlli e passaggi in città giornalieri, dal sud al nord della città, la quale va tenuta in maniera bella, ordinata e non solo in certi punti e momenti dell’anno. Sono emozionato e non lo nascondo, ma già sono partito con gli uffici per tutto ciò che riguarda la programmazione; in questo aver ricoperto il ruolo da consigliere d’opposizione mi è servito e serve a tutti ad avere una visione molto più ampia del lavoro da svolgere».

Tra le deleghe che non ha ricevuto, c’è qualcuna che avrebbe voluto?

«Sinceramente no. Il sindaco m’ha attribuito quello che desideravo e su cui speravo di poter lavorare. Devo dire che aver costruito negli anni un radicamento forte in città ed essere sempre stato presente, mi dà delle basi per affrontare al meglio il ruolo esecutivo in città oggi».

Fra tutti gli assessorati spicca quello ai lavori pubblici e difesa della costa. Quale situazione trova e quali saranno i primi interventi?

«Come sempre dopo un cambio della guardia ci troviamo dinanzi a chi è più o meno contento del lavoro svolto. I primi mesi del mio assessorato devono inevitabilmente essere spesi a coltivare il bello, noi dobbiamo far rifiorire in tutti i sensi questa città. Lo faremo con un decoro che permetterà alla stagione estiva, commercianti, balneari di aver un indotto turistico grazie ad una città bella, pulita, accattivante. I lavoro pubblici si devono occupare dei problemi a 360 gradi della città, serve la quotidianità e non l’intervento spot stratosferico. Come squadra sarà per noi importante creare un filo conduttore che serva a far nascere una collaborazione costante fra giunta, cittadini e maggioranza che segnali all’assessorato competente l’intervento da fare. Sarà intenzione del sindaco, lo ha dichiarato fin da subito, durante il primo consiglio comunale, di consegnare delle “deleghe” ai consiglieri di maggioranza così da renderli operativi sul territorio collaborando strettamente con la giunta. Di difesa della costa se ne è parlato moltissimo anche in campagna elettorale, i primi risultati a sud della città si stanno vedendo e c’è un grande avanzamento della spiaggia rispetto a quello che era il punto di partenza. Ora sul posizionamento delle scogliere ci sarà la pausa estiva, ma poi si ripartirà già da fine settembre. Questa è una realtà fortemente marcata dal Governo regionale, un grande merito va al consigliere regionale ed amico Andrea Putzu, che collaborando con l’ex sindaco Nazareno Franchellucci è stato in grado di fornire tutta la documentazione necessaria per avviare e accelerare il processo delle scogliere emerse una volta criticate e oggi realtà in città.  Va dato atto al governatore Francesco Acquaroli per come ha insistito sul fatto che la città ne avesse bisogno. Eravamo stanchi di vedere realtà balneari spazzate via da una mareggiata e costrette a ricominciare ed è principalmente per questo che mi sento di ringraziare la regione Marche».

E’ nata la voce “cimitero” tra le deleghe, sappiamo che è sempre stato un suo pallino. Cosa pensa di fare?

«Tanti credono che il cimitero non faccia parte di quella cornice che serve a definire una città bella e ben tenuta. Invece bisogna evidenziare come quella del campo santo è una bellezza differente, che va mantenuta, controllata, lavorata. Ho chiesto io la delega “cimitero” perché è un’area che vivo quotidianamente, lì c’è bisogno non solo di ampliamenti, allargando e creando nuove aree, ma richiede anche una manutenzione costante e una sicurezza che oggi non ha per niente, ma alla quale metteremo subito alle mani insieme al collega Enzo Farina. Penso e sono sicuro che ci sia bisogno di più mani che cerchino di portare avanti il processo di decoro del cimitero comunale, bisogna rivedere regolamento e piano del verde cimiteriale, ma è primario il fatto della sicurezza. E’ impensabile al giorno d’oggi che si verifichino dei furti, anche in crescita, sulle tombe. Per questo devono essere schermati ingressi ed uscite per evitare furti e danneggiamento alle lapidi dei defunti, il primo intervento sarà sicuramente quello dell’istallazione di sistemi di videosorveglianza in alcuni punti strategici.

E se arrivasse un giorno la proposta della nascita in città di un forno crematorio?

«Ad oggi non ci sono presupposti in città affinché avvenga la creazione di tale impianto. Poi ovvio che questa è una risposta che richiede la riflessione con più teste, quella delle giunta, ma anche di tutte le forze di maggioranza. Io ho la mia idea che è proprio la mancanza di presupposti e conformazione cittadina per valutare tale opera».

Villa Baruchello è l’esempio più lampante della situazione che riguarda tutte le ville comunali ed i loro parchi. Quali interventi pensa si potranno fare?

«Il progetto che riguarda villa Baruchello è in corso di esecuzione, lo ereditiamo dall’amministrazione uscente ed io personalmente mi renderò conto a breve, già la prossima settimana, dello stato d’avanzamento dei lavori. Mi recherò personalmente, coadiuvato dai tecnici comunali, in villa per capire a che punto siamo e come stiamo andando avanti. Ho parlato a più ripreso del “bello” e questo inevitabilmente proprio va a ricadere anche sulle ville e i parchi comunali. Personalmente ho una bella idea su villa Bernetti, sugli interventi immediati da poter fare e sulla progettualità a lungo termine, ma lo stesso vale per la riqualificazione di villa Murri o di come intervenire a villa Maroni. Le ville come i parchi comunali sono aree che hanno il bisogno di essere riqualificate e rese sicure, perché il degrado e l’abbandono delle stesse danno luogo ad atti di vandalismo al patrimonio pubblico».

Porto Sant’Elpidio è una città che vive di associazionismo e punto centrale sono i comitati di quartiere.  Quale rapporto vorrebbe istaurare con loro?

«Nel rapporto con i quartieri raccogliamo una situazione tipica del cambio d’amministrazione, dove troviamo cittadini e associazioni di quartieri contenti o meno del lavoro fatto, ma che puntualizzano sugli interventi da fare e su cui non bisogna mai abbassare la guardia. Le segnalazioni per rendere operativo il lavoro di manutenzione e decoro partono dai quartieri, già da mercoledì siamo partiti: dopo appena tre ore dalla nomina della giunta ho visitato il primo quartiere. Lì c’è una situazione d’emergenza che va affrontata e in questi giorni ci applicheremo sul campo per risolverla. Questo credo sia il miglior modo per interagire e parlare con tutti loro. Vorrei riuscire a trovare il modo affinché i quartieri parlino la stessa lingua, penso sia fondamentale e sarebbe un risultato importantissimo».

Se dovesse scegliere l’obbiettivo centrale di questa sua esperienza, quale sarebbe?

«L’obiettivo primario che vorrei raggiungere al termine di questa esperienza è quello di consegnare a città e cittadinanza degli spazi belli e fruibili. Vorrei un turista che al termine del mio operato mi dica: “assessore sono sempre venuto  in vacanza a Porto Sant’Elpidio in questi cinque anni e ho sempre visto questa città bella, pulita e ordinata”».



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