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«La sanità affonda e Calcinaro tace, un silenzio grave» La stilettata di Iagatti (Pd Fermo)

FERMO - Il segretario del Pd Fermo, Alessandro Iagatti, punzecchia il sindaco Calcinaro: «La giunta regionale aveva annunciato che non avrebbe votato la mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Fermo. La scelta di non difendere e tutelare la decisione unanime del consiglio della città di cui è sindaco rappresenta uno schiaffo ai fermani e alle istituzioni del nostro territorio»

Alessandro Iagatti

«Sono trascorsi circa dieci giorni dal consiglio aperto sulla sanità che tradotti in termini di attività social corrispondono a 15 post su Facebook, apparentemente unico mezzo di comunicazioni ufficiali per i cittadini, senza che Paolo Calcinaro nelle sue vesti di Sindaco della Città di Fermo, Vicepresidente della Provincia, Presidente della Conferenza dei Sindaci, Vicepresidente ANCI Marche abbia detto nulla in merito a quanto emerso nel consiglio e sulle parole del Presidente Acquaroli e dell’assessore Saltamartini». A parlare è il segretario del Pd Fermo, Alessandro Iagatti, che punzecchia il primo cittadino Calcinaro sul tema della sanità.

«Silenzio grave da qualsiasi angolazione lo si voglia guardare – aggiunge Iagatti – ma d’altronde non ci si aspettava niente di diverso visto che il Partito Democratico è stato l’unico a pretendere questo evento. La giunta regionale già mercoledì aveva annunciato che non avrebbe votato la mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Fermo e che sarà presentata in regione dal consigliere Cesetti. La scelta di non difendere e tutelare la decisione unanime del consiglio della città di cui è sindaco rappresenta uno schiaffo ai fermani e alle istituzioni del nostro territorio, nei confronti dell’opposizione ma soprattutto rispetto a quella maggioranza che da quasi dieci anni lo sostiene. Ma ancora più grave è la mancanza di una presa di posizione netta e decisa per difendere il diritto alla salute degli abitanti del nostro territorio. Pressoché impossibile prenotare tramite CUP prestazioni sanitarie in tempi decenti. Anzi per alcune non è proprio possibile la prenotazione, a meno che non si faccia in regime di intramoenia o ci si rivolga al privato. E questo favorisce sempre più la trasformazione del diritto alla salute ad un privilegio per chi può permetterselo. Infatti nel 2023 è salito al 9,7% (Rapporto BES dell’Istat) il numero di marchigiani che hanno rinunciato alle visite mediche necessarie, siamo terzultimi in Italia e il trend è in peggioramento. Inascoltato il grido di allarme dei sindacati relativamente alle condizioni di lavoro degli operatori e della forte carenza di personale che i reparti stanno attraversando, un’emorragia di dimissioni che fatica ad arrestarsi non solo nella nostra provincia. A questo si aggiunge l’assenza di progettualità sul futuro del Murri, solo qualche frase spot di progetti non realizzabili a cui non fanno seguito azioni concrete. Con questo modo di amministrare estremamente miope probabilmente i residenti e gli esercenti della zona dovranno convivere in un futuro prossimo con una struttura mastodontica che non genererà più ricchezza ma solo degrado».

«Non è vero che non si può fare nulla rispetto a queste necessità – conclude il segretario dem – per via dei suoi incarichi prima citati, è possibile farsi portavoce dei bisogni di un territorio. La sua è una responsabilità civile e politica, qui non c’è in ballo un evento in piazza che può essere rimandato a causa della pioggia, qui c’è in ballo la salute dei cittadini fermani nonché l’applicazione di un diritto costituzionale. Sindaco, batta un colpo a favore della sanità pubblica e contro i tagli che la giunta Acquaroli sta attuando».



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