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Covid al Murri, Lanfranco (Cgil):
“Chiedere la collaborazione
dei medici della Protezione civile”

OSPEDALE - "Qualche settimana fa avevamo scritto che il territorio fermano non può reggere con il Murri completamente covid positivo, non ce lo possiamo permettere essendo l’unico presidio ospedaliero, il diritto alla cura di tutte le cure non solo covid   dei cittadini fermani va salvaguardato e garantito"

Roberto Lanfranco

La comunicazione di queste ultime ore dell’ Area Vasta  4 che avvia la fase 3 del Piano pandemico al Murri mette tutto il personale sanitario e la cittadinanza in una situazione che anche nei mesi scorsi avevamo chiesto di scongiurare“. E’ quanto rimarca, in una nota, per la segreteria Cgil di Fermo, Roberto Lanfranco.

“Sono state avviate tutte quelle manovre di accorpamento e ridimensionamento delle attività per fronteggiare sia il numero crescente dei ricoveri di pazienti covid positivi che degli operatori risultati positivi. In particolare il numero crescente di utenti pazienti covid che stazionano  in Pronto Soccorso induce a rivedere tutti i percorsi ospedalieri: la fase 3 prevede appunto l’accorpamento delle Chirugie al piano 6 (padiglione nuovo) per utilizzare cosi il 5° piano per attività di ricovero covid per ulteriore 22 + 7 posti letto per pazienti cosiddetti grigi. Questa riprogrammazione comporta una contestuale riduzione delle sedute di sala operatoria proprio mentre in questi mesi c’era stato uno sforzo enorme da parte degli operatori per il recupero delle liste e delle sedute in attesa di interventi. Contestualmente si ridurrà l’attività ambulatoriale e di degenza, saranno garantite solo le urgenze.  Questo è un danno per tutto il Fermano. 

Di chi la responsabilità? Qualche settimana fa avevamo scritto che il territorio fermano non può reggere con il Murri completamente covid positivo, non ce lo possiamo permettere essendo l’unico presidio ospedaliero, il diritto alla cura di tutte le cure non solo covid   dei cittadini fermani va salvaguardato e garantito. Ma adesso è il momento delle proposte, come ad esempio chiedere una collaborazione anche anche con soggetti sanitari (medici) della Protezione Civile, in questo momento aiuterebbe non poco. Deve prevalere il senso di responsabilità e di collaborazione  di tutti noi. In questo momento straordinario il pensiero della Cgil va in primis a quegli operatori sanitari e alle loro famiglie che vivono uno stress enorme, senza di loro non avremmo quelle cure che questo territorio merita ma va anche alla cittadinanza tutta del fermano che di quelle cure ha estremo bisogno e quindi ci appelliamo a tutte le forze in campo affinché si impegnino al massimo per ripristinare il diritto alla salute”.

 

 


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