di Giorgio Fedeli (foto Simone Corazza)
Sei incendi in meno di nove ore. Ed è quasi naturale porsi la domanda: c’è la mano di qualcuno dietro ai roghi che dalle 8 di questa mattina hanno infiammato il Fermano. Due incendi di vaste proporzioni, quello di Montegranaro e quello tra Campofilone e Marina di Massignano, e tre minori, rispettivamente a Monte Urano, il primo della giornata, Petritoli e Ponzano. E un sesto lungo la Mezzina, intorno alle 17. Certo, giusto evidenziarlo, con il vento che aleggia sul Fermano, il caldo e le sterpaglie, le condizioni per una propagazione delle fiamme ci sono tutte. Ma cinque incendi in rapida successione e a distanze che non fanno pensare a una contiguità dei roghi spingono a valutare, anzi più correttamente, a non escludere aprioristicamente alla mano dell’uomo dietro alle fiamme.
“Oggi è una giornata piuttosto impegnativa per noi – il punto del comandante provinciale dei vigili del fuoco di Fermo, l’ingegner Paolo Fazzini – siamo intervenuti per domare diversi incendi, i più importanti a Montegranaro e a Marina di Massignano dove siamo in supporto ai colleghi di Ascoli Piceno. Quello di Montegranaro è praticamente domato, su quello di Massignano e Campofilone stiamo lavorando. Poi ce ne sono altri su cui, allo stesso tempo, siamo intervenuti”.
Sì perché, dopo quello che ha interessato delle sterpaglie questa mattina intorno alle 8 a Monte Urano, oltre a Montegranaro e Massignano, sono stati segnalati dei roghi anche a Petritoli, intorno alle 15, e quasi in contemporanea, a Ponzano di Fermo. E alle 17 un sesto lungo la Mezzina. Una giornata da codice rosso per i vigili del fuoco. “Abbiamo potenziato il personale richiamando 10 unità che avevano il turno libero, e il parco mezzi con altre 4 unità. In totale abbiamo circa 30 vigili del fuoco all’opera. E contiamo di spegnere tutti entro questa sera”. Ma torniamo all’ipotesi dolo, o meglio, a una mano incendiaria. “Non possiamo escludere l’innesco doloso. Abbiamo avvisato la Polizia di Stato, i Carabinieri e i Forestali chiedendo di fare pattugliamenti nelle zone interessate. Ma, sia chiaro, al momento non abbiamo elementi per parlare di dolo, non abbiamo segnalazioni riguardanti eventuali presenze sospette nelle zone interessate dal fuoco. Certo, tutto è possibile, come avviene in occasione di qualsiasi incendio. Ora la priorità è spegnere ogni rogo o minimo focolaio. Abbiamo in azione anche l’elicottero della Regione che, dopo Montegranaro, è intervenuto a Marina di Massignano (sull’incendio è arrivato anche un Canadair). Abbiamo creato anche delle zone tagliafuoco. Poi aspetto i rapporti dei capisquadra e qualora dovessero esserci delle ipotesi di reato procederemo di conseguenza”.
Ora però, la priorità, si diceva, è quella di spegnere tutto. E certo quei 30 vigili del fuoco del comando provinciale di Fermo, guidati dal comandante Fazzini, non si tirano indietro. Anzi, ancora una volta, con tempestività e professionalità ai più alti livelli, hanno dimostrato quanto la massima dedizione al lavoro e la competenza siano un mix fondamentale in situazioni al limite come quella di oggi, contrassegnata da un’impressionante sequela di incendi, in alcuni casi anche molto impegnativi, che ha spinto Fazzini a richiamare al lavoro anche chi non era in servizio. E tutti hanno risposto presente.
Campo di grano divorato dalle fiamme, corsa contro il tempo per i vigili del fuoco (Video e Foto)
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