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Coronavirus, Ceriscioli non arretra:
“Conte ha impugnato l’ordinanza?
Noi andiamo avanti lo stesso”

EMERGENZA - Scontro istituzionale tra Regione e Governo, il presidente delle Marche difende la sua scelta e contrattacca

 

Luca Ceriscioli

 

“Sarà l’occasione per vedere chi ha fatto bene, se noi o il governo a opporsi. Noi andiamo avanti, anzi credo che sia utile per tutti portare fino in fondo questo percorso sia per la salute dei marchigiani sia per invitare il governo a tenere comportamenti più coerenti”.

Così stamattina il governatore Luca Ceriscioli ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital. Il presidente della Regione, finito nell’occhio del ciclone per l’ordinanza con cui ha blindato le Marche pur in assenza di un caso accertato di Coronavirus (è stato riscontrato solo un campione positivo a Pesaro che dovrà passare il secondo test, previsto per stamattina), ha commentato così la decisione del governo di impugnare l’atto emanato ieri.

Ceriscioli dunque è finito al centro di uno scontro istituzionale a tutti gli effetti. Lunedì infatti prima aveva annunciato un’ordinanza per chiudere tutte le scuole e vietare ogni manifestazione pubblica, poi è stato costretto a un dietrofront dopo la telefonata in diretta del premier Conte. E ieri nonostante il presidente del Consiglio avesse ribadito la non necessità di simile misure nelle regioni senza nessun caso accertato, Ceriscioli ha emanato lo stesso l’ordinanza. E il governo l’ha subito impugnata.  “Conte ci aveva assicurato un coordinamento nazionale che desse regole uniformi a tutti gli enti locali. Ma queste linee omogenee alla fine non si sono viste – ha aggiunto Ceriscioli stamattina – Così abbiamo deciso di accelerare. Abbiamo avuto casi al confine, a Cattolica, e quindi diventava ingiustificato non applicare quelle misure di prevenzione indicate dai tecnici della nostra regione. Il governo ha perso un’occasione per individuare una strategia uguale per tutti da seguire. Ho l’impressione che Conte faccia fatica a dare a tutto il territorio nazionale indirizzi omogenei. Tutte le regioni hanno pari dignità e noi amministratori abbiamo pari responsabilità. Lo stesso decreto del governo dà più potere alle Regioni”.

Intanto, sempre questa mattina, con una nota stampa della Regione però, il governatore marchigiano ha tirato le somme della prima giornata di numero verde sul Coronavirus, ossia 800936677: “Arrivate ieri 1.099 telefonate. Tempestivi e trasparenti nella comunicazione”

Le informazioni richieste, principalmente, ieri  – dichiara Ceriscioli – hanno riguardato le preoccupazioni per il rientro delle persone, anche familiari, dalla Lombardia e dal Veneto; notizie sulla chiusura delle scuole; necessità di isolamento domiciliare per chi proviene dalle zone a rischio. Complessivamente sono 65 i medici che si sono resi operativi per il Numero Verde. Sono previsti due turni giornalieri di sei ore, dalle 8 alle 20, con 5 postazioni per ogni turno. Ringrazio tutti i medici che sono al lavoro per rispondere ai cittadini – ha detto il presidente Luca Ceriscioli – Grazie anche al vostro contributo, stiamo dando un servizio fondamentale per informare correttamente, attraverso tutti i canali disponibili. Vogliamo essere tempestivi e trasparenti nella comunicazione”.

 

 

 



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