Trasformazione del penalty: 0-1 per il Mantova
di Paolo Bartolomei
FERMO – C’era curiosità per vedere all’opera una Fermana ampiamente rinnovata.
La prima impressione non è stata negativa, nonostante i sette mesi di stop si è vista una squadra ben impostata in campo, che ha giocato a buon ritmo e con discreto agonismo. Antonioli opta per una difesa a tre, centrocampo a quattro con Iotti nell’insolita posizione di treqartista dietro le due punte, come da disegno. Il Mantova, pur provenendo dalla serie D gioca alla pari, anzi nel primo tempo per brevi tratti di gara ha la meglio, collezionando una palla gol.
Nel secondo tempo, con l’entrata di Boateng e Demirovic il ritmo dei gialloblù aumenta e i canarini prendono in mano il pallino del gioco, andando vicini alla segnatura, eppure proprio nel momento migliore dei padroni di casa arriva l’episodio che sposta l’equilibrio, con un rigore netto trasformato dai lombardi: 0-1 con espulsione di capitan Comotto. La Fermana in dieci fa fatica a riprendere il controllo del gioco, le sostituzioni non portano alcun cambiamento, mentre i biancorossi conducono la vittoria fino al termine senza grossi problemi.
Comincia così il quarto campionato di serie C consecutivo per la Fermana e 25° della propria storia al terzo livello calcistico (considerando anche la doppia stagione di entrambe le squadre fermane, “La Fermo” e “Fermo Football club” prima della fusione negli anni ’20, altrimenti sarebbero 24).
Domenica prossima, 4 ottobre, Fermana in trasferta a Bolzano contro il Sudtirol.
Il fallo di Comotto che ha portato al rigore e alla sua espulsione
IL TABELLINO
FERMANA 0 (3-4-1-2): Ginestra; Esposito, Comotto, Scrosta; Clemente, Bigica (1′ st Demirovic), Urbinati (37′ st Isacco), Mordini; Iotti (44′ st Raffini); Nepi (30′ st Liguori), Cognigni (1′ st Boateng). A disposizione: Tantalocchi, Manetta, Staiano, Cremona, Sperotto, Rossoni, Palmieri. All. Mauro Antonioli
MANTOVA 1 (3-4-3): Tozzo; Bianchi, Milillo, Panizzi; Mazza (28′ st Militari), Zibert, Gerbaudo, Silvestro; Cheddira, Guccione, Rosso (48′ st Moreo). A disposizione: Cosu, Ghecchele, Zanandrea, Zappa, Palmiero, Tosi, Saveljevs, Esposito, Nappi. All. Emanuele Troise
ARBITRO: Acanfora di Castellammare di Stabia; assistenti Fraggetta di Catania e Taricone di Perugia
RETE: 27′ st Guccione (rig.)
NOTE: Giornata piovosa, temperatura autunnale, campo in buone condizioni; gara giocata a porte chiuse. Espulso Comotto (diretta). Ammoniti Scrosta, Urbinati, Mordini, Bianchi. Angoli 5-7. Recupero 1+5. Prima dell’inizio osservato un minuto di raccoglimento e Fermana con il lutto al braccio per ricordare la scomparsa di Mariano Pavoni, calciatore con il più alto numero di presenze nella storia della Fermana (1957-1971) e poi allenatore per diversi campionati, sia in prima squadra che nelle giovanili.
LA CRONACA
6′ Iotti si libera bene, concusione da posizione defilata e centrale. 12′ Cheddira, libero a centro area, a porta vuota, di testa grazia la Fermana. 26′ Nepi pericoloso in area dove prova la girata; la prima frazione si conclude con conclusione di Iotti e Clemente su cross di Cognigni.
Secondo tempo. 4′ bella concusione di Iotti, blocca Tozzo. Fermana molto pericolosa al 21′ da punizione di Mordini. Al 25′ l’episodio che cambia l’equilibrio della gara: Cheddira con uno scatto dei suoi sfugge a Comotto che, appena entrati in area, è costretto a fermarlo con le cattive. Rigore netto ed espulsione del capitano della Fermana che va sotto al 27′ con la trasformazione del penalty: Guccione spiazza Ginestra con un tiro forte e preciso, alto nel sette alla destra del portiere: 0-1.
Dopo il rigore e in dieci la Fermana fa molta fatica a proseguire e, salvo una bella iniziativa di Demirovic e poco altro, quasi sparisce dal campo.
La commemorazione di Bruno Recchioni, con il team manager Walter Matacotta e capitan Marco Comotto
LE DICHIARAZIONI
di Paolo Gaudenzi
“Sono deluso per il risultato. L’episodio, come sappiamo, in questa categoria determina spesso l’esito della contesa, proprio per come è stato – il commento in sala stampa di mister Mauro Antonioli -. Se non la butti dentro è inutile giocar bene e produrre occasioni. Il primo tempo è stato molto equilibrato, senza particolari rischi corsi da ambo le parti. Nella ripresa, a mio avviso, stavamo andando meglio noi, li avevamo chiusi nella loro metà campo ma nel momento migliore abbiamo subito rigore ed espulsione“.
“E’ un peccato aver aver iniziato il campionato con una sconfitta – ha proseguito il tecnico -, ci serva da monito per avere bene e chiara la mentalità da utilizzare durante il torneo. A volte si soffre ma basta far girare a favore un episodio per avere la meglio, come per gli avversari odierni. Di contro non basta metter sotto i dirimpettai per portare a casa le partite. I due cambi di inizio ripresa? Ci stavano dando una mano, senza etichettare però come negativa la prestazione di chi è uscito. L’aver però potenziato la costruzione in mediana ed il brio in attacco era stata una mossa che ci stava dando ragione, peccato per come sia finita la sfida”.
“Una grande beffa, che non ci fa di certo felici – il commento del centrocampista Gianluca Urbinati -. Non mette in mostra neanche i giusti meriti di quello che stavamo facendo in campo fino all’episodio che ha determinato la sconfitta. E’ solo la prima partita, bisogna guardare subito avanti. Il primo tempo sono venuti a galla i sette mesi di inattività, senza cioè grosse occasioni viste da una parte e dall’altra. Nel secondo tempo avevamo però preso noi il pallino del gioco in mano fino, purtroppo, all’arrivo della doccia gelata”.
Il ricordo di Mariano Pavoni
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