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Murri ad alta tecnologia. Ecco la Tac Revolution e nuovi locali a Cardiologia

FERMO - Il commissario dell'Ast, Roberto Grinta ha presentato il nuovo strumento: «Presente solo a Fermo e a Jesi. Il cuore viene studiato in 0.2 secondi». Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità: «Investimenti prodromici in vista del nuovo ospedale». Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo, alla giunta regionale: «Riequilibrare le risorse»

 

di Alessandro Luzi

Rapida, poco invasiva e all’avanguardia. È la nuova Tac inaugurata questa mattina all’ospedale Murri di Fermo. Per l’occasione, sono stati aperti anche i locali ristrutturati del reparto di Cardiologia. Giornata di belle notizie dunque per il nosocomio fermano che migliora la qualità del servizio con strumenti ad alta tecnologia e, come annunciato dall’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, dal primo marzo avrà l’emodinamica.

Un taglio del nastro che ha reso orgoglioso il commissario dell’Ast, Roberto Grinta: «Da oggi la Tac Revolution è solo qui e a Jesi in tutte le Marche – ha affermato davanti alla platea composta da consiglieri regionali (Marcozzi, Putzu, Marinangeli); autorità civili, militari e religiose; primari e infermieri – È uno strumento di ultima generazione e sicuramente poco invasivo per quanto riguarda l’emissione di radiazioni. Copre tutta la diagnostica con i suoi 256 strati. Dietro questa installazione c’è stato un lavoro enorme dell’ufficio tecnico, dell’ingegneria clinica e del team di diagnostica per l’immagine. Dopo diversi anni siamo riusciti a portare a casa questo grandissimo risultato».

Ha poi dedicato un excursus al nuovo reparto di Cardiologia: «Lo abbiamo volutamente spostato in una struttura più idonea perché in questi ultimi sei mesi, grazie al lavoro del primario Vittoria Maria Paci, il reparto è cambiato completamente. Se prima il tasso di mortalità per infarti del miocardio era del 14%, ampiamente sopra la media nazionale dell’8%, oggi è al 7,5%. È stata aumentata la complessità dei casi trattati del 20% e la capacità di attrarre pazienti da fuori regione per più del 20%. Per quanto riguarda gli impianti di pacemaker siamo passati da 90 a 180. Inizieremo un lavoro di elettrofisiologia. Dal primo febbraio partiranno anche gli Ecg con la possibilità di refertare in rete. Tutto quello che stiamo facendo per il vecchio ospedale è composto da azioni specifiche e mirate ma hanno dei costi minimi e saranno utilizzate nel nuovo nosocomio di Campiglione. La Cardiologia è il primo passaggio verso l’area medica». Infine ha presentato i due nuovi sub commissari. Per la parte sanitaria è il dottor Giuseppe Ciarrocchi, invece il dottor Simone Aquilanti ricoprirà l’incarico amministrativo.

Presente all’appuntamento il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro: «Questi sono i risultati di un lavoro immane condotto dall’assessore Saltamartini – a cui ha il primo cittadino tirato la giacchetta – Colgo l’occasione per chiedere un riequilibrio delle forze in campo. Non è più possibile rimanere con la minore spesa pro capite per cittadino. Segni come questi stanno arrivando e continueremo a invocarli. Laddove siamo sicuri di avere un patrimonio dal punto di vista qualitativo del personale, la ‘territorializzazione’ è adatta. Però vogliamo camminare con le stesse gambe di altri territori. La nostra è una struttura che non si risparmia. Il dottor Grinta mi chiama spesso per aggiornarmi sulle novità del Murri. A me non piace leggere toni scandalistici in cui sembra tutto da buttare. Ciò non fa bene al Fermano perché appare peggio di come in realtà si presenta. La nostra provincia non è il brutto anatroccolo. Considerando i numeri relativi alle forze in campo, i risultati sono eccellenti grazie alla dedizione di tutti coloro che operano nella nostra sanità. Gli strumenti però devono essere pari a tutti i territori». Un passaggio è stato riservato al nuovo ospedale di Campiglione: «Secondo il disegno regionale verrà attivato entro il 2025. Dobbiamo essere grati a quanti lo hanno finanziato, a partire dall’ex assessore al Bilancio, Fabrizio Cesetti. Dopodiché durante l’iter ognuno ha messo il proprio tassello e giocato la propria parte. A breve dobbiamo individuare le funzioni del Murri. Sicuramente è un tema sia sanitario che cittadino».

Calcinaro chiama e Saltamartini risponde. Infatti questa mattina è stata l’occasione per togliere il velo all’emodinamica. «Qui a Fermo ci sono dei professionisti di altissimo livello e dei medici di caratura nazionale e internazionale – ha puntualizzato – Tutto questo grande patrimonio professionale va preservato. È nostro compito fornire le attrezzature adeguate. Al momento le risorse più cospicue le stiamo investendo proprio su questa provincia. Stiamo attuando dei provvedimenti prodromici in vista del nuovo ospedale. A mio avviso i finanziamenti del governo per la Sanità sono esigui».

Marco Marinangeli, consigliere regionale della Lega, ha posto l’accento sull’operato dell’amministrazione regionale in merito alla sanità: «Sono dei risultati ottimi. Si sta facendo molto per andare verso il riequilibrio chiesto dal sindaco Calcinaro. La nuova riforma sanitaria va verso questa direzione per essere più vicina ai territori. Il dottor Grinta ha svolto un ottimo lavoro di qualità e coordinamento». «Merita il ruolo di direttore generale dell’Ats – hanno fatto eco Andra Putzu e Jessica Marcozzi, consiglieri regionali di Fdi e Fi – Ha unito il mondo dei medici alla politica. L’amministrazione regionale sta viaggiando nella direzione giusta e i dati sono confortanti. A breve arriverà il nuovo piano socio-sanitario».

Anche la dottoressa Vittoria Paci, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia, ha portato il suo saluto: «Senza l’impegno dei nostri collaboratori, questi numeri non sarebbero stati raggiunti. Purtroppo siamo pochi e risentiamo della forte crisi del sistema sanitario. È nostro interesse gestire tutte le fasi della malattia. Ricordo che ogni giorno di degenza in più non utile è un giorno pericoloso». Gianluca Valeri, primario di Radiologia Diagnostica, ha illustrato le caratteristiche della nuova Tac Revolution: «Per la medicina moderna la diagnostica è centrale. Grazie alla sua rapidità il cuore può essere studiato con un solo battito. Ha 256 strati e compie un giro del tubo in 0.2 secondi. Ciò permette di emanare poche radiazioni al paziente e quindi non invasiva. Poi ha la doppia energia perciò possiamo studiare i pazienti con protesi metalliche e riusciamo a fare anche un’aanalisi chimica. Abbiamo in mano una Ferrari, non dobbiamo andare fuori strada». L’appuntamento si è concluso con la benedizione di don Andra Patanè, cappellano del Murri.

Agli ospiti è stato consegnato un libro dei ‘pensieri gentili’ raccolti dagli alunni della classe seconda A e B della Scuola di viale Trento “Don Dino Mancini”. Il titolo è “Andrà tutto bene” e nella copertina è sovrimpresso il disegno di un arcobaleno. Che sia il segnale di un ritorno alla luce per la sanità fermana.

 

 



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