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«Punto di primo intervento di Amandola senza medico, serve una soluzione urgente» L’allarme della Cgil

AMANDOLA - Il segretario generale Cgil Fermo, Alessandro De Grazia sul punto di primo intervento: «I turni sono coperti dalla sola figura infermieristica. Lanciamo un appello all’Ast 4, al sindaco di Amandola, al presidente della Provincia e alla giunta regionale, affinché si adottino, nel minor tempo possibile, tutte le misure necessarie per dare dignità e sicurezza, al personale sanitario e a tutta la popolazione dell’entroterra fermano»

Alessandro De Grazia

«Nonostante le belle parole espresse giusto un paio di settimane fa (al Consiglio Comunale aperto della città di Fermo) dagli esponenti della Giunta Regionale, riguardo la volontà di risollevare le sorti della sanità marchigiana, addirittura “restituendo dignità alle aree interne” attraverso la costruzione del nuovo ospedale di Amandola – come se la differenza la facessero gli immobili e non gli strumenti e le persone che in essi operano e offrono servizi –, la realtà con cui si scontrano quotidianamente cittadine e cittadine, operatrici e operatori sanitari, è ben diversa». Si apre così la nota di Alessandro De Grazia, segretario generale Cgil Fermo, sulle criticità della sanità fermana. In particolare il focus riguarda il punto di primo intervento di Amandola.

«A distanza di meno di due anni dall’ultima segnalazione, ad Amandola tornano infatti a verificarsi le stesse criticità, con turni coperti dalla sola figura infermieristica, senza la presenza del medico – prosegue De Grazia -. Ciò, nel mese di Aprile, è già avvenuto in più occasioni, e il calendario dei turni (aggiornato ad oggi) evidenzia come ciò avverrà di nuovo, con tutto probabilità, nell’intera giornata del 25 aprile, senza che vi sia contezza per le giornate successive, vista la riorganizzazione a cadenza quotidiana del servizio stesso. La preoccupazione degli operatori, e di tutta la cittadinanza, è enorme e giustificata, giacché un presidio emergenziale senza la presenza del medico comporta una serie di rischi, nonché l’impossibilità di una risposta adeguata ai bisogni dell’utenza. Il fatto che tali assenze si verifichino poi nei giorni festivi raddoppia la preoccupazione, poiché l’infermiere di turno si trova solo/a in una struttura vuota, in balìa di qualsiasi evenienza. La Potes-118 infatti, se pur presente nella struttura adiacente, laddove chiamata per un’emergenza potrebbe lasciare la postazione completamente sguarnita per ore».

«Siamo consapevoli della carenza strutturale di medici che affligge il sistema sanitario – conclude il segretario – ma ciò non toglie che i PPI devono garantire, nei propri orari di operatività, la presenza costante di personale infermieristico e medico dedicato. L’assenza di quest’ultimo sancisce un taglio drastico dell’operatività del punto di primo intervento, nonché alla sicurezza di tutte e tutti coloro che ad esso si recano. Lanciamo dunque un appello all’Ast 4, al Sindaco di Amandola, al Presidente della Provincia e alla Giunta regionale tutta, affinché si adottino, nel minor tempo possibile, tutte le misure necessarie per dare davvero dignità, e soprattutto sicurezza, al personale sanitario e a tutta la popolazione dell’entroterra fermano».



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