facebook twitter rss

Sanità fermana, preoccupazioni e speranze nel documento dei sindaci

SANITA' - «Forse tutte le Marche hanno sofferto ma probabilmente non come noi: un solo ospedale, per fortuna e purtroppo con un reparto di malattie infettive, unico per Marche Sud, e con un solo Pronto Soccorso, divenuto subito un imbuto, messo in ginocchio come molte delle attività elettive per acuti di tutto l’ospedale. Il nuovo piano pandemico ha affermato di nuovo questa sfortunata prerogativa dell’AV4»

«In attesa dell’esito della Conferenza dei sindaci convocata per oggi noi primi cittadini dell’Area vasta 4 di Fermo abbiamo cercato di condividere le nostre preoccupazioni e soprattutto le speranze per il futuro della nostra sanità. Tralasciamo tutte le premesse, anche troppo scontate, sulle difficoltà che i nostri cittadini hanno incontrato in questo periodo di pandemia che speriamo stia volgendo al termine. Forse tutte le Marche hanno sofferto ma probabilmente non come noi: un solo ospedale, per fortuna e purtroppo con un reparto di malattie infettive, unico per Marche Sud, e con un solo Pronto Soccorso, divenuto subito un imbuto, messo in ginocchio come molte delle attività elettive per acuti di tutto l’ospedale. Il nuovo piano pandemico ha affermato di nuovo questa sfortunata prerogativa dell’AV4 almeno in confronto alla AV3 che con 4 ospedali riesce a rispondere meglio alle necessità della cittadinanza, compresa l’accoglienza di pazienti provenienti dalla nostra provincia. Speriamo che non sia più necessario ricorrere a questo piano e che possiamo guardare al futuro con maggiore serenità e determinazione». Inizia con queste parole il testo, diffuso dal comune di Fermo, per conto della Conferenza dei Sindaci, di un documento congiunto di 39 sindaci del Fermano con una sfilza di carenze a cui porre rimedio.
«Chiusa questa la parentesi di amara constatazione diffusa in tutti gli strati della popolazione che i sindaci hanno percepito quotidianamente, vogliamo mettere in evidenza quelle che sono, a nostro parere, le criticità alle quali chiediamo di far fronte».

NUOVI OSPEDALI di FERMO e di AMANDOLA

«La costruzione dei due nuovi ospedali è in fase molto avanzata, come dai rispettivi cronoprogrammi. La nostra preoccupazione è che le mura e la tecnologia promesse non basteranno a dare le giuste risposte alla cittadinanza della nostra provincia se non verranno completate da un potenziamento dell’offerta con specialistiche necessarie e con l’aggiunta inoltre di professionisti adeguati.
In particolare per l’Ospedale di Fermo il servizio di Emodinamica è per tutti i sindaci ormai non più rinviabile. Senza di esso, che sia una struttura semplice o complessa, necessariamente H 24. il territorio non si sente e non è tutelato, anche in riferimento all’enorme aumento delle malattie cardiovascolari e delle morti ad esse conseguenti causate da un trattamento non tempestivo.
Inoltre un’importante disciplina da tempo assente nel nostro territorio è Pneumologia, che dopo questo difficile periodo di pandemia sarà, forse, chiamata a dare risposte e prevenire conseguenze gravi. Il presidio giusto dove attivarla potrebbe essere quello della zona montana, cioè nel Nuovo Ospedale di Amandola»

PRONTO SOCCORSO – CONTINUITA’ ASSISTENZIALE – EMERGENZA

«Al di là del periodo particolare che stiamo vivendo, il Pronto Soccorso di Fermo, unico per 180.000 abitanti, fino alla riapertura dell’ospedale di Amandola non è rispondente alle richieste dei cittadini-pazienti sia per tempi di attesa che di risposte diagnostico terapeutiche, o almeno questa è la percezione che ci viene riferita. E sappiamo bene che dalla percezione della persona deriva poi la fiducia o la sfiducia che si diffonde, anche pregiudizialmente, a tutte le attività del nosocomio.
Eppure ci sono stati, ci sono e ci saranno professionisti di grande valore con reparti di riferimento di valore. Purtroppo, e non solo nella nostra politica di tutti i giorni, la forma diventa sostanza ed in sanità la fiducia è fattore determinante. Tutti gli ospedali hanno il reparto dedicato di Medicina di Urgenza con posti letto di Osservazione Breve (Obi) e quindi anche il Murri abbisogna di questo, come pure di un urgente e non più procrastinabile incremento del numero di medici ed infermieri, in linea con la media regionale, ancorché in via straordinaria correlata alla pandemia.
La situazione del Pronto Soccorso diventa ancora più affannosa quando la continuità assistenziale, detta più comunemente Guardia medica, non riesce a rispondere, perché logisticamente non può, a quelle emergenze di livello territoriale che poi ricorrono direttamente o inviate dal medico, al Pronto soccorso stesso. Non riteniamo che aumentare il numero di abitanti coperti da una guardia medica possa risolvere il problema, anzi. Se la guardia medica di Montegiorgio deve rispondere ad un’emergenza a Monterubbiano, ed è solo un esempio, è chiaro che il Pronto
Soccorso rappresenta, almeno molto teoricamente, la via più breve. Anche la situazione generale delle Potes, per la stessa motivazione legata all’unico Pronto Soccorso, collo di bottiglia, non andrebbe depotenziata, nel numero delle Potes medicalizzate, ma implementata sempre per selezionare in modo migliore i casi da inviare, in emergenza, al Pronto Soccorso e quindi al ricovero».

MEDICINA – PEDIATRIA DI LIBERA SCELTA
«Il territorio, soprattutto quello delle zone vallive, interne e marginali e dei piccoli centri, soffre della progressiva carenza di Medici di Medicina Generale e di Pediatri di Libera scelta. Quando un sindaco, impropriamente per il suo ruolo, riesce a trovare una soluzione a seguito di un inevitabile pensionamento ci si accorge, appena poco tempo dopo, che la soluzione è solo provvisoria, perché gli spazi che in breve tempo vengono a crearsi nei centri più grandi attirano molti dei Professionisti impegnati nei paesi e nelle zone montane sguarnendo di fatto proprio un territorio con età media più alta e con maggiori difficoltà di movimento (badanti alle prese con ricette on line e senza mezzi di trasporto). Pensiamo che sia il caso di regolamentare in modo migliore, anche attraverso incentivi economici, l’organizzazione del servizio sul Territorio, superando il modello attuale del distretto unico fermano, in più circoscrizioni così da poter garantire una continuità dell’assistenza sia nella zona montana che nei Comuni dell’interno della Provincia».

ATTIVITA’ DISTRETTUALI
«Il servizio territoriale distrettuale sarebbe dovuto diventare il punto di riferimento di prossimità del cittadino-utente-paziente. Anche questo è, o almeno appare, in sofferenza.
Le attività diagnostiche sono state fortemente ridotte negli ultimi anni, e la grande risorsa della assistenza domiciliare, dove ancora esistente, non riesce a coprire sufficientemente le necessità, almeno in modo omogeneo, su tutto il territorio. Una copertura Adi sulle 12 ore, anch’essa ridurrebbe il ricorso al Pronto soccorso per problematiche facilmente risolvibili a domicilio.
Oltre a tutto ciò ci sentiamo di sollecitare nuovamente, come già fatto più volte, la soluzione dell’annoso problema della carenza di personale a tutti i livelli. Probabilmente il numero di posti letto assegnati, per le cure intermedie che nella nostra area vasta è il più basso della regione, pari a 40 unità, causa probabilmente questa conseguenza insieme ad una apparente lentezza nel reclutamento. Chiediamo quindi un adeguamento dei Posti letto per acuti con la correlata equa assegnazione del necessario e fondamentale personale su tutto il territorio provinciale».
La dotazione dei posti letto (calcolata per 1000 abitanti) sul territorio regionale ad oggi è così rappresentata:

«Partendo da questa situazione che fotografa la Regione Marche, il giallo rappresenta la AV4 che, con tutta evidenza, è fortemente sofferente rispetto ad altri territori e resta ultima in tutta la Regione. Se il numero dei ricoveri ospedalieri registrati della popolazione residente in AV4 è di circa 26.000/anno e dall’analisi dei flussi risulta che per il 37% si tratta di mobilità passiva intraregionale e per 11 % circa genera mobilità passiva extra regione, rimangono ricoveri in AV4 a circa il 52% pari a 14.000.
Da questi dati risulta che 12.000 cittadini fermani vanno a curarsi fuori territorio, perché scarseggiano posti letto ma soprattutto mancano servizi importanti come Emodinamica, Medicina Nucleare, Terapie Oncologiche e Chirurgia di nicchia di tipo oncologico (vedi pancreas, mammella….altro).
Con questa manovra di forte indirizzo politico l’area vasta 4 di Fermo si potrebbe riallineare al pari di altre realtà regionali e recuperare in termini di offerta sanitaria ospedaliera
Relativamente al personale i Sindaci ritengono che sia importante dare corso, da parte di Asur e Regione Marche, all’istituzione nella Città di Fermo, del corso magistrale di laurea infermieristica in continuità con il già attivo triennale. A nostro parere la presenza di ulteriori e qualificati tirocinanti può essere di supporto per molte attività di reparto o territoriali della AV4.
Fondi PNRR
La sesta missione del Pnrr ha come obiettivo, dopo la grande pandemia la tutela della salute con azioni che rafforzano la prevenzione sul territorio cercando di ammodernare il sistema sanitario per garantire a tutti , anche a chi vive lontano dai grandi centri, lungo le Valli e nei Comuni più piccoli e marginali, un sistema piu’ equo e piu’ solidale di cure e di assistenza.
Nelle proposte del Pnrrsi prevedono sostanzialmente presidi sul territorio ed interventi di prossimità su cui la AV4 ha già avviato il percorso attraverso la istituzione delle Case della Salute, intensa attività di Cure Domiciliari, potenziamento della residenzialità extraospedaliera.
La proposta di finanziamento nel nostro territorio di sole Case di comunità e non di Ospedali di comunità come nelle altre aree vaste è decisamente un’ulteriore penalizzazione nell’offerta tenendo inoltre in considerazione che non è comparabile un investimento che somma finanziamenti già previsti nella ricostruzione post-sisma o comunque precedentemente al PNRR (Ospedali di Amandola e Fermo).
Importante è, secondo noi, raggiungere un reale rafforzamento sul territorio delle strutture socio-sanitarie già individuate in diverse sedi dall’ambito come spazi di prevenzione di disagi che potenzialmente diventano poi malattia.
Su questi pilastri portanti si fonda la rete territoriale di assistenza da cui l’azione di governance dell’organizzazione sanitaria prende poi in carico delle situazioni complesse.
Occorre un lavoro congiunto e fattivo con tutti i Sindaci, indipendentemente dal colore politico o dall’area geografica di appartenenza, per andare oltre la frammentazione e la mancanza di omogeneità dei servizi sanitari da offrire in tutto il territorio regionale.
Situazione epidemiologica
Le osservazioni dei sindaci sono:
● L’Ospedale di Fermo e tutta la AV4 sono stati pesantemente coinvolti in situazioni di assoluta emergenza, senza tenere affatto in conto che il Murri è l’unico Ospedale di quel territorio;
● è vero che il Murri ha la UOC di Malattie Infettive ma è pur vero che non ha un servizio di Malattie Respiratorie e nemmeno specialisti pneumologi da dedicare alla patologia covid e comorbilità associate;
● i malati covid post acuti di Campofilone, S.Elpidio a Mare ed Inrca fanno riferimento al Murri di Fermo in presenza di aggravamenti e/o riacutizzazioni, appesantendo ulteriormente l’unico Pronto Soccorso e le degenze covid;
● i progetti del Decreto Legge 34 del 19.5.2020 e DGR 523/2020 che prevedevano su Fermo 15 posti letto di intensiva e 10 di semintensiva sono ancora in elaborazione o meglio ad oggi sono stati attivati solamente 4 posti letto di intensiva con ingiustificato ritardo per i restanti;
● stante la situazione e preso atto del deliberato regionale si avverte ancor piu’ la sofferenza di questo territorio che comunque deve riscontrare attorno a se altre Aree Vaste sicuramente molto meno impegnate in tempo di covid;
● il Murri di Fermo nella situazione di emergenza pandemica diventa immediatamente ospedale misto, rischiando la commistione dei percorsi e la promiscuità dei posti letto con possibile estensione dei contagi tali da mettere in forte crisi la sanità del posto, con la grave conseguenza di tralasciare o mettere in coda le cure di altre patologie anch’esse rilevanti;
● La rimodulazione dei posti letto fatta con la DGRM 55 del 31.1.2022 è solo una parte e non è quello che noi Sindaci ci aspettavamo e cioè la riformulazione di un corposo Piano Pandemico Regionale, assolutamente necessario perché il Piano Pandemico rappresenta un atto di indirizzo decisivo per poter affrontare la emergenza pandemica in una visione regionale e con una equa ripartizione sui territori del peso organizzativo fornendo indicazioni e linee non solo riguardo ai posti letto ospedalieri dedicati, ma anche quando ad altre necessità ordinarie del territorio ed ospedaliere, per le piu’ svariate patologie e soprattutto quelle tempo dipendenti ( infarto cardiaco-ictus cerebrale-fratture esposte, ecc) covid e no covid.
“ Cantiere Fermano “
Rappresenta il quadro delle situazioni aperte, incompiute e sospese su cui occorre mantenere una ferma attenzione. Il valore di una nuova sanità più vicina alle persone può e deve diventare punto di riferimento per tutti i Cittadini cercando di superare le varie criticità emerse durante questa tremenda pandemia.
Lo shock sanitario da Covid-19 ha infatti evidenziato numerose fragilità del sistema sanitario regionale e locale, fondamentale per la salute ed ha riaffermato l’esigenza di un forte e più concreto miglioramento dell’assistenza territoriale in forte discontinuità con il passato
Si ritiene quindi sulla scorta dei dati post- pandemia confermare la necessità di un deciso investimento su Ospedali di Comunità, Case della Comunità, presidi poliambulatoriali ed RSA in modo da rafforzare l’assistenza Territoriale di Rete, oltre ai benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dalla riqualificazione di strutture sanitarie presenti e diffuse su tutto il nostro territorio provinciale..
I punti principali sono:
La garanzia gestionale:
È assolutamente necessario assicurare negli anni stabilità al sistema perseguendo gli obiettivi strategici già individuati e su cui si sono avviati iter e passaggi formali tra i quali :
● allestimenti tecnologici e reperimento forza lavoro con Piani Occupazionali Straordinari per il Nuovo Ospedale di Campiglione Fermo con una previsione di costi e di tempi
● allestimenti tecnologici e reperimento forza lavoro con Piani Occupazionali Straordinari del Nuovo Ospedale di Amandola con una previsione di costi e di tempi
● completamento dei lavori antisismici presso l’ospedale Murri
● messa in opera ed avvio nuova struttura da tempo collaudata da 25 posti letto realizzata in Amandola, con fondi per l’emergenza erogati dalla Protezione Civile Nazionale, per il rientro del reparto di Medicina allocato provvisoriamente al Murri di Fermo a seguito del sisma del 2016.
● rimodulazione dei posti letto e potenziamento delle specialità attrattive
● avvio lavori efficientamento energetico nel Presidio di Montegiorgio (finanziamento regionale deliberato)
● investimenti in chirurgia robotica nel Murri, con sinergie inter aree vaste.
● avvio del servizio di radiologia interventistica già predisposto con individuazione degli spazi che necessitano di lavori strutturali per costi di poche decine di migliaia di Euro : acquisizione già avvenuta di strumentazione (angiografo) e accordi già stipulati con l’omologo Servizio della AV3
● istituzione servizio di emodinamica con percorso già avviato con individuazione spazi e previsione costi strutturali per poche decine di migliaia di Euro,
● lavori di allestimento posti letto Terapie intensive e Semintensive finanziati con la DGR 751/2019
● lavori di predisposizione spazi per l’Ufa (preparazione terapie oncologiche) già affidati con relativa determina
● avvio progetto riabilitazione neuro-motoria nel presidio di Porto San
Giorgio in stretta collaborazione con il Comune stesso.
● riavvio collaborazione con Inrca Fermo per i posti letto di Geriatria al Murri, Cure Intermedie/Cure Palliative c/o Inrca ed attività territoriali integrate
● istituzione Polo senologico di Av4 nel Presidio di Porto San Giorgio
● predisposizione “Progetto Murri” (presidio territoriale) post trasferimento ospedale a Campiglione Fermo
● predisposizione nuovo progetto e nuove funzioni della struttura ex ospedale Vittorio Emanuele II di Amandola per il post-avvio del nuovo Ospedale montano
● programma strategico servizio di emergenza urgenza territoriale area montana con maggiore presenza del soccorso in elicottero per l’intervento di emergenza anche nelle aree montane ed in alta quota, oggi particolarmente fruite.

Potenziamento rete sanitaria e di assistenza territoriale
● Realizzazioni, utilizzando i fondi disponibili del Pnrr, delle Case della Comunità a Montegranaro, Petritoli, Porto San Giorgio e Sant’Elpidio a Mare dove poter ubicare, anche in relazione alla difficile esperienza della pandemia, nuovi e più ampi servizi territoriali per le nuove funzioni sanitarie e specialistiche utilizzando e recuperando gli ampi spazi già a disposizione dell’area Vasta 4. I fondi individuati nel Pnrr per la Casa di comunità di Sant’Elpidio a Mare potrebbero tradursi anche in un potenziamento delle cure intermedie a garanzia di una maggiore copertura territoriale di posti letto utilizzabili nei casi di emergenza e comunque in supporto ad una parte del territorio a maggiore densità abitativa.
● Assistenza domiciliare oncologica fortemente richiesta dai pazienti
● Strategie straordinarie di tipo regionale per la Medicina Generale come individuate ed attuate da alcune Regioni per sopperire alla carenza evidente di medici di medicina generale
● Strategie e provvedimenti straordinari di tipo regionale per il servizio di Continuità Assistenziale ed ex Punti Primo Intervento a motivo della carenza assoluta di personale medico dedicato
● rafforzamento della Sanità sul territorio con strutture socio-sanitarie collocate sulle diverse zone della provincia secondo la nuova visione della sanità territoriale
● Attività ambulatoriale rafforzata nei settori critici per la riduzione dei Tma, tempi massimi di attesa.
● Ripartenza degli Screening di prevenzione oncologica
● Ripresa del servizio di screening e mammografia per le Aree Interne presso il distretto sanitario montano di Amandola

Reperimento ed arruolamento di altro personale sanitario ospedaliero
● Medici Pronto soccorso
● Medici Rianimazione
● Medici Pediatria
● Medici Cardiologi
● Infermieri Ospedalieri e sul territorio
● Conferimenti incarichi dirigenziali e di struttura tutt’ora vacanti
il programma recovery plan
Attuazione del capitolo Missione 6 del Pnrr. tramite cabina di regia regionale e progetto locale consistente nella realizzazione di
-reti di prossimità e telemedicina
-case della comunità e presa in carico
-assistenza domiciliare
-aggiornamento tecnologico e digitale
-superamento dei divari assistenziali territoriali regionali
In sostanza i Sindaci chiedono che, anche grazie ai Finanziamenti in atto ed in considerazione del delicato e particolare momento si riesca, con un grande sforzo politico, a riportare la quota di Finanziamento per Assistito a quei valori medi pro capite regionali già attivi nelle altre aree vaste al fine di non far rimanere la nostra
Area Vasta 4 ancora la “Cenerentola” della Sanità Regionale delle Marche


Partendo da questa proiezione, che seppur datata (anno 2017) rende bene l’idea; la striscia gialla evidenzia come AV4 sia penalizzata rispetto ad altri territori perché registra una quota pro-capite molto bassa pari ad euro 1.395,34 che è l’ultima nella scala regionale con una differenza di ben 439,12 euro a residente inferiore rispetto alla media pro-capite marchigiana.
Riteniamo necessario se non indispensabile come Sindaci del territorio un incontro programmatico con tutte le forze politiche e con tutti gli eletti nella provincia di Fermo al fine di valutare, congiuntamente, uno schema di lavoro e di interventi a favore del Sistema Sanitario locale che veda la provincia di Fermo recuperare quel ruolo significativo all’interno della Regione Marche da troppo tempo non riconosciuto
Per quanto sopra diamo mandato, fin da subito, al Presidente della Conferenza dei Sindaci, di convocare una riunione per continuare, tutti insieme, questo percorso programmatico e funzionale al territorio certi che le nostre accorate richieste, anzi quelle dei nostri Cittadini, verranno ascoltate».
I Sindaci del Fermano
Documento firmato dai sindaci dei Comuni di
1- Montelparo
2- Montappone
3- Monte Urano
4- Monsampietro Morico
5- Servigliano
6- Porto Sant’Elpidio
7- Massa Fermana
8- Monterubbiano
9- Pedaso
10- Francavilla d’Ete
11- Altidona
12- Monterinaldo
13- Sant’Elpidio a Mare
14- Ortezzano

15- Lapedona
16- Ponzano di Fermo
17- Magliano di Tenna
18- Fermo
19- Montegiorgio
20. Grottazzolina
21. Montottone
22. Moresco
23. Monte Vidon Corrado
24. Santa Vittoria in Matenano
25. Petritoli
26. Belmonte Piceno
27. Monte San Pietrangeli
28. Campofilone

29. Rapagnano
30. Falerone
31. Montegranaro
32. Monte Vidon Combatte
33. Amandola
34. Porto San Giorgio
35. Montefalcone
36. Smerillo
37. Torre San Patrizio
38. Monte Giberto
39. Monteleone di Fermo



Articoli correlati


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti