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Nuovo lungomare, il Comitato: «Bene il senso unico ma preoccupati per verde e ciclabile. Correggere il progetto»

PORTO SAN GIORGIO - «Ampliare la pista ciclabile almeno fino a tre metri. Affiancarla con una per runners. Prolungare la prevista fascia di alberatura ad alto fusto per tutto il tratto di progetto, rinunciando alla fila di parcheggi contigua alla ciclabile nella zona vicina alle Canossiane. Salvaguardare il filare di tamerici storiche e identificare un’area di parcheggio di scambio (zona Piazza Napoli)»

Le associazioni di cittadini che hanno sottoscritto il documento di indirizzo sulla progettazione del nuovo lungomare di Porto San Giorgio hanno incontrato il 16 novembre l’assessore Salvatelli ed i progettisti esecutivi. Hanno potuto così visionare la bozza di progetto per lo stralcio che va dallo chalet Duilio alle Canossiane.

Il Comitato, formato da Comitato per la Mobilità Dolce, Comitato per la salvaguardia di Viale Cavallotti e del verde di Porto San Giorgio, Fiab Costa Macerata-Fermo, Italia Nostra Fermo, Legambiente Fermo, Società Operaia “G. Garibaldi” Porto San Giorgio, esprime «apprezzamento per la scelta del senso unico di circolazione carrabile, per l’ampliamento, sia pure insufficiente poiché non si raggiungono i tre metri, della pista ciclabile e la messa a norma del marciapiede sul lato ovest». 

 

In continuità con gli indirizzi già proposti all’opinione pubblica cittadina, il comitato è invece preoccupato per «l’intenzione di abbattere le attuali tamarici, che rappresentano una testimonianza storica ed identitaria importante del processo di recupero delle aree litoranee attuate dalla famiglia Salvadori. L’ipotesi prospettata dall’amministrazione di ricollocare queste piante appare poco credibile. Preoccupati anche per l’insufficiente dotazione di verde, specie di essenze ombrose in funzione di mitigazione climatica, per mantenere una sequenza anacronistica di doppie file di parcheggi, che costituiscono una barriera alla fruizione della spiaggia, in contrasto con tutte le realizzazioni recenti di nuovi lungomari. Le due nuove aree di sosta previste, che invadono le attuali spiagge libere con fontanelle e pavimentazione, appaiono espedienti puramente decorativi poco utili e fruibili, per la mancanza di ombra, la sottrazione di aree sabbiose libere e l’incipiente erosione della spiaggia»

Il Comitato ritiene, dunque, che il progetto vada «immediatamente rivisto per ampliare la pista ciclabile almeno fino a tre metri, secondo gli standard previsti dalla Ciclovia Adriatica ed in previsione del forte traffico che sarà generato dal ponte ciclabile sull’Ete. Se possibile affiancarla con una per runners di un metro. E ancora, prolungare la prevista fascia di alberatura ad alto fusto per tutto il tratto di progetto, rinunciando alla fila di parcheggi contigua alla ciclabile nella zona vicina alle Canossiane. All’interno di questa revisione della bozza di progetto, salvaguardare il filare di tamerici storiche e identificare, anche se tale aspetto non rientra strettamente nel mandato dei progettisti, un’area di parcheggio di scambio (zona Piazza Napoli) per sgravare, anche in prospettiva, il lungomare di questa funzione».

In sintesi, la progettazione esecutiva, per il Comitato, pur avendo fatto passi avanti rispetto al progetto preliminare, risente ancora di una «visione obsoleta e dannosa per la qualità della vita e il turismo. Il lungomare deve tendere ad essere un luogo dove la circolazione delle auto sia l’eccezione e non la regola».

 



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