di Sandro Renzi
Anche il meteo ci mette lo zampino. Come se non bastasse tutto quello che ha provocato il Coronavirus. Effetti a caduta su tutte le categorie produttive, compresa quella dei balneari che sono pronti, o quasi, alla ripartenza. La stagione entra ufficialmente nel vivo, ma non tutti hanno completato i lavori di sistemazione dell’arenile. Mancano in qualche caso solo gli ombrelloni, in altri si stanno ancora ritinteggiando le pareti, altri sono invece aperti e pronti ad ospitare i primi bagnanti. Come andare in spiaggia ormai lo si sa. Regola numero uno il distanziamento sociale che, nel caso degli ombrelloni, si traduce in una distanza di 3 metri tra una fila e l’altra e poco più di 4 tra un ombrellone e l’altro. A riva lettini ugualmente distanti, almeno due metri. Stop alle attività ludico-sportive e quasi ovunque anche alle aree gioco per bambini. Tutte le aree comuni dovranno essere giornalmente pulite e le attrezzatture sanificate. Regole rigide anticontagio ma, dicono gli esperti, utili se non addirittura necessarie. Da qui l’appello dei sindaci a rispettarle, compreso il divieto di entrare in spiaggia dopo le 23. I primi cittadini della costa hanno già predisposto le ordinanze. Fino alle 6 del mattino la spiaggia resta interdetta a tutti.
Resta ovviamente l’incognita legata alle spiagge libere. I Comuni, loro malgrado, dovranno farsene carico sia per la pulizia che per i controlli. A Porto San Giorgio sarà la società San Giorgio Multiservizi a sanificare le aree libere. “Ci stiamo inoltre affidando ad una ditta privata per il controllo di questi spazi” annuncia il sindaco Nicola Loira (ma anche la Polizia Municipale farà la sua parte) anticipando che, almeno per il mese di giugno, i parcheggi sul lungomare non saranno a pagamento. “Cercheremo poi di individuare risorse necessarie eventualmente a coprire il mancato introito dagli stalli blu che peraltro coprono una parte importante del bilancio”. L’obiettivo, non facile, è quello di arrivare ad una gratuità per tutta l’estate. E molto probabilmente verrà sospesa l’ordinanza ribattezzata “plastic free” come peraltro richiesto dai concessionari di spiaggia. “Resterà ovviamente come indicazione -chiarisce Loira- ma per quest’anno saremo costretti ad accantonarla visti i problemi della categoria”. Alle prese ancora con scorte di prodotti in plastica da smaltire e difficoltà di approvvigionamento di prodotti alternativi o ecocompatibili.
Anche a Fermo il Comune si è dotato di strumenti e linee guida per poter agevolare la ripartenza di un settore che, viste le limitazioni in termini di spazi dovute all’emergenza sanitaria, ha bisogno di essere sostenuto, pur nel rispetto delle prescrizioni normative nazionali di contrasto e di prevenzione del contagio. In particolare il litorale è stato suddiviso in 4 macroaree, ovvero le spiagge libere di Marina Palmense, Lido di Fermo, Casabianca, San Tommaso-Lido Tre Archi. E’ stato inoltre creato un gruppo di soggetti che sarà preposto alla vigilanza, o meglio al controllo dell’osservanza delle regole che vietano gli assembramenti, composto da Protezione Civile, Associazione Carabinieri in congedo, Vigili del Fuoco Volontari, Cb Radioamatori Fermo e Cives, sotto la supervisione ed il coordinamento generale della Polizia Locale e della Protezione Civile. Il piano prevede pure l’individuazione di mini postazioni di riferimento per ogni zona controllata, per garantire una presenza stabile degli addetti al controllo, a partire dal 6 giugno. “Con questo sistema abbiamo cercato di garantire la piena fruibilità di tutti i tratti di spiaggia libera del nostro litorale – le parole dell’assessore alle Politiche ambientali, Alessandro Ciarrocchi- sono stati confermati tutti i servizi, compresa l’area per i possessori di cani. Per il momento abbiamo unicamente dovuto inibire l’accesso ai bagni pubblici (quelli installati negli ultimi anni come servizio aggiuntivo per la cittadinanza), stante la materiale impossibilità di garantire una costante sanificazione. Restano aperte le docce pubbliche”.
“La grande estensione del nostro litorale rende il servizio di vigilanza e controllo molto complesso- ha aggiunto l’assessore alla Polizia Municipale Mauro Torresi- i nostri vigili non sarebbero riusciti numericamente a garantire una presenza costante in ogni sito. La nostra non sarà un’azione da sceriffi, le associazioni saranno di sostegno al Comune e opereranno in piena collaborazione con i cittadini”. Gli fa eco il sindaco Paolo Calcinaro. “Siamo pronti -dichiara- dita incrociate consapevoli che c’è molto da controllare ma anche fiduciosi del senso di responsabilità dimostrato fino ad ora da tutti”.
A Porto Sant’Elpidio i controlli delle spiagge libere saranno affidati a due associazioni locali. Gli chalet sono aperti e pronti a riprendere l’attività. “Ci concentriamo per ora nei weekend -commenta il primo cittadino, Nazareno Franchellucci- controlleremo le spiagge libere per fare principalmente una attività di sensibilizzazione più che di repressione, a favore del distanziamento sociale”. La sua Amministrazione ha previsto di concedere parte delle spiagge libere agli chalet vicini. Un primo strumento per sostenere le attività balneari che hanno dovuto ridurre ovunque il numero degli ombrelloni. “Ma ci stiamo muovendo anche sul fronte delle tariffe e delle imposte per venire incontro a tutte la categorie produttive della nostra città. I prossimi 10 giorno saranno ancora importanti per continuare a mantenere in discesa il trend dei contagi”.
Per tutti sarà un banco di prova in attesa dei primi turisti che potrebbero arrivare già nella seconda metà di giugno se il Governo riaprirà i confini regionali. Gli operatori non si sono persi d’animo, neanche i gestori di ristoranti in riva al mare che a loro volta hanno dovuto ridurre il numero dei tavoli. Una sfida per tutti.
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