“Alla prossima legislatura chiediamo di inaugurare una fase nuova, nella quale si definiscano le linee di una crescita economica del primario che si basi su una logica di sviluppo rurale; bisognerà puntare con decisione sulla ulteriore valorizzazione della multifunzionalità e della intersettorialità delle imprese agricole, favorendo al contempo una loro presenza diffusa su tutto il territorio regionale, e in modo particolare nelle aree interne, e valorizzando così le loro funzioni di presidio ambientale e di promozione della cultura enogastronomica marchigiana, a beneficio del turismo e dei servizi sociali”. Sono alcune delle richieste di Agrinsieme Marche, contenute in un documento programmatico per il rilancio dell’agricoltura consegnato sabato scorso a Maurizio Mangialardi, candidato del centrosinistra (Pd, Italia Viva-PSI-DemoS-Civici Marche, Rinasci Marche, Le Nostre Marche & il Centro, Lista Mangialardi Presidente, Marche Coraggiose) alle prossime elezioni regionali.
“Il positivo confronto con il candidato – spiegano da Agrinsieme Marche in una nota – al quale oltre ai presidenti regionali delle Federazioni facenti parte del Coordinamento ha partecipato una nutrita delegazione di produttori agricoli associati, fa parte di un ciclo di incontri con i candidati alle elezioni del 20 e 21 settembre organizzati da Agrinsieme Marche, che riunisce le federazioni regionali di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e al quale ha recentemente aderito la Federazione Regionale delle Imprese di Meccanizzazione Agricole-Frima”.
“Il nostro programma raccoglie tutte le istanze e le priorità che Agrinsieme Marche ha puntualmente enunciato nel suo documento, in quanto lo abbiamo scritto ascoltando il territorio e ascoltando i vostri rappresentanti. Io mi aspetto una comunità che partecipi, e non solo una concertazione con voi ma una vera e propria partecipazione alla definizione degli atti”, ha detto Mangialardi.
“Prioritario a qualsiasi politica è il cambio di passo sull’enorme onere burocratico che grava sull’agricoltura, inoltre bisogna rafforzare la rete regionale di aziende piccole, medie, grandi, che costituiscono un patrimonio dal quale partire per una moderna concezione dello sviluppo, nella quale agricoltura e ambiente, prodotti tipici e di qualità, agriturismo e turismo rurale, senza dimenticare l’agricoltura sociale, sappiano coniugarsi in un disegno più generale di sviluppo socioeconomico della Regione”, hanno fra l’altro aggiunto i rappresentanti di Agrinsieme Marche.
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