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«Divise diverse ma uniti
contro il Covid19
»,
il toccante saluto delle forze
dell’ordine all’ospedale Murri
(Foto e Video)

OMAGGIO - Questa mattina le forze dell'ordine si sono riunite dinanzi all'ospedale Murri di Fermo per salutare e rendere omaggio ai sanitari nella lotta comune al Coronavirus. Il direttore Area vasta 4, Licio Livini: "Io voglio ringraziare tutti per questo momento, grazie davvero"
Il saluto delle forze dell'ordine ai sanitari del Murri

di Simone Corazza (foto e video Simone Corazza)

Un omaggio, un saluto, un messaggio di speranza, di unità di intenti, un’iniezione di fiducia. Un volersi incoraggiare a vicenda nel non mollare la presa nella battaglia contro il Coronavirus perché non è ancora tempo di abbassare la guardia. E anche, forse meglio dire soprattutto, un momento di cordoglio per le vittime e il saluto agli ammalati. E poi, certo, anche l’augurio per una buona Pasqua. Ma quell’aggettivo, ‘buona’, quest’anno assume tutto un altro significato, che deve giocoforza guardare al futuro. Questo, e molto altro, dietro a quei pochi minuti durante i quali le forze dell’ordine hanno simbolicamente abbracciato i sanitari davanti all’ingresso dell’ospedale Murri.

Questa mattina, infatti, su iniziativa del questore Luciano Soricelli, le forze dell’ordine, ognuna con un solo equipaggio in rappresentanza, si sono ritrovate davanti al nosocomio fermano. Polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, Capitaneria di porto, vigili urbani (in questo caso di Fermo con, presente, anche l’assessore proprio alla polizia municipale della città capoluogo, Mauro Torresi), la polizia locale e la Protezione civile. Ma anche, simbolicamente, da chi è rimasto, anche per quei pochi minuti, in servizio, sulle strade, molte deserte, o in spiaggia, come la Polizia stradale o le altre polizie locali del territorio. Tornando a Fermo, un silenzio toccante, qualche lacrima sì ma anche dei sorrisi di speranza. Un silenzio, si diceva, rotto solo dalle note dell’inno di Mameli e da un commovente ma al contempo rincuorante applauso dei sanitari in risposta al ‘saluto’ militare, ma non solo, delle divise.

Quanto basta per lanciare un chiarissimo messaggio di speranza e per consolidare il legame che unisce, si diceva, forze dell’ordine a sanità, ossia coloro che dall’inizio del contagio, sono in prima linea per contrastare la diffusione del Covid-19. I primi per far rispettare le norme anti-contagio, i secondi per curare. I primi con il loro omaggio dalla strada, i secondi a ringraziare e ricambiare l’unità di intenti e di sforzi dall’ospedale, con in testa il direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini. Tutti uniti da un minimo comun denominatore, la tutela della salute pubblica. E poi certo, in quel silenzio, in quelle sirene c’è anche tutto il cordoglio per le vite spezzate, anche nel Fermano, dal brutale virus e anche un saluto a chi al Murri è ancora ricoverato e sta lottando per debellare la malattia. Un gesto carico di significato, quello delle forze dell’ordine, prima di tornare tutti al lavoro, un gesto che oggi diventa l’emblema di una Pasqua ‘diversa’ per usare un eufemismo. Ma in cui, in una Pasqua segnata dal deserto sulle strade del Fermano, molti vedono un punto di forza per risollevarsi e tornare a ‘vivere’. “Io voglio ringraziare tutti per questo momento, grazie davvero”, le parole del direttore d’Area vasta 4 Licio Livini a suggello di una mattinata all’insegna della coesione e della mutua solidarietà, come lo slogan  riportato in quello striscione appeso sui cancelli del Murri “Lottiamo insieme, ognuno con la propria divisa”.

La Polizia stradale e quella locale di Porto Sant’Elpidio

La polizia locale di Porto San Giorgio

Le strade deserte di Fermo



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