INSIEME CONTRO IL VIRUS
La Protezione Civile comunale di Fermo
a servizio dei più fragili, il coordinatore Paniccià: “Ci siamo” (ascolta l’intervista)

FERMO - I volontari della Protezione Civile Comunale di Fermo in queste ore stanno svolgendo un servizio essenziale: la consegna a domicilio di beni di prima necessità

di Paolo Paoletti

Anche questa volta non si sono tirati indietro, anzi, si sono subito resi disponibili impegnandosi in prima linea per tutta la città, pur trattandosi di un’emergenza diversa dalle altre. I volontari della Protezione Civile Comunale di Fermo in queste ore stanno svolgendo un servizio essenziale: la consegna a domicilio di beni di prima necessità per tutti quegli anziani, persone sole o soggetti in isolamento che non possono muoversi da casa neanche per le necessità primarie. Un impegno non privo di rischi, che i volontari fermani svolgono quotidianamente e con tutte le protezioni necessarie.

A coordinare questa squadra c’è Lorenzo Paniccià che questa mattina, nel corso della trasmissione Diretta Uno, in onda su Radio Fm1, ha raccontato come la Protezione Civile di Fermo sta vivendo queste difficili giornate in prima linea. “E’ un’emergenza singolare, cerchiamo di rispondere nel migliore dei modi per quanto possibile. La situazione è abbastanza complicata, però ci siamo subito attivati. Il centro operativo è al lavoro da giovedì scorso. Abbiamo iniziato con il supporto logistico agli operatori sanitari del pre-triage al pronto soccorso. Adesso  invece ci siamo indirizzati verso l’attività di consegna a domicilio per anziani e persone in isolamento domiciliare“.

Un servizio essenziale che va ad aiutare tutte quelle categorie più fragili e maggiormente soggette ai pericoli del  Covid-19. Lorenzo spiega come funziona il nuovo servizio:  “Il numero  da chiamare per coloro che risiedono nel territorio comunale di Fermo è lo 0734225675. Risponderà una nostra operatrice individuata come referente da piano di emergenza. La voglio ringraziare perché si trova tutti i giorni li e  sa bene cosa significa ricevere queste telefonate. Grazie Vittoria. Un ringraziamento anche a chi supporta il centralino con le turnazioni dei servizi sociali. In pratica funziona così, la mattina dalle 9 alle 13 raccogliamo le chiamate mentre il pomeriggio dalle 15 alle 19 effettuiamo i trasporti e le consegne a domicilio di questi pacchi o medicinali”.

Un servizio che gli operatori svolgono seguendo scrupolosamente tutte le precauzioni del caso: “Indossano tutti i dispositivi di protezione individuale previsti: mascherine e guanti. L’equipaggio è composto da due persone e in massima sicurezza il pomeriggio procediamo con queste operazioni di consegna. Abbiamo anche attivato un numero di cellulare per utenti ipoacustici è il 3666119089 dove sarà possibile mandare sms e whatsapp. In questo modo possiamo ricevere anche le loro segnalazioni. ”

Nel frattempo il Centro Operativo Comunale, previsto da decreto, rappresenta un presidio importante per Fermo e non solo, visto il raccordo costante con le altre protezioni civili di tutta la regione. Abbiamo chiesto a Lorenzo come sono stati i primi giorni a servizio logistico del pre-triage, ovvero all’ingresso esterno alternativo del percorso individuato di fianco al pronto soccorso del Murri:” Per prima cosa voglio specificare che non eravamo soli, c’erano tutti gli operatori sanitari che seguivano la compilazione dei moduli e tutto il resto. Il nostro era un ruolo logistico, sicuramente importante anch’esso. Non nascondo che tra i volontari la paura, i dubbi e l’incertezza c’erano. Con grande spirito siamo riusciti anche a svolgere questo servizio importante per la cittadinanza nei primissimi giorni“.

Oggi il lavoro prosegue a tutela delle persone più fragili, con la consapevolezza che al primo posto viene la salute e la sicurezza dei volontari stessi. ” Per precauzione – spiega Lorenzo –  non chiedo mai più di 7 operatori a turno proprio per una maggiore sicurezza. E’ un’attività comunque a rischio. Va tenuto conto inoltre del fatto che ci sono volontari che hanno sopra i 65 anni e cerchiamo  di non coinvolgere quelle fasce di età più sensibili. Però ci siamo e stiamo rispondendo bene”.

 

 



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